La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo si è pronunciata sul caso dell’eurodeputata italiana Ilaria Salis, appartenente ad Alleanza Verdi-Sinistra, coinvolta in una vicenda legata a una presunta aggressione avvenuta in Ungheria nel febbraio 2023 ai danni di alcuni militanti neonazisti. Il dibattito ha visto l’intervento di diversi gruppi politici europei, tra cui sinistra, destra estrema e Partito Popolare Europeo, e ha attirato l’attenzione dei media italiani, data la combinazione di questioni legali e implicazioni politiche.
La decisione su Ilaria Salis e la reazione di Matteo Salvini
Il risultato del primo voto ha suscitato la reazione di Matteo Salvini, che sui social ha criticato la decisione della Commissione, commentando con un’immagine recante le frasi “Poltrona salva, dignità persa” e “Vergogna!”.
Il leader politico ha interpretato la decisione come un esempio di ingiustizia, sottolineando come, a suo avviso, chi commette errori non subisca le conseguenze. Il dibattito intorno al caso Salis prosegue quindi non solo a livello europeo, ma anche nell’opinione pubblica italiana, dove la vicenda continua a suscitare tensioni politiche e attenzione mediatica.
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Ilaria Salis, sì all’immunità: decisivi i voti del PPE
La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo ha preso posizione sul caso dell’eurodeputata Ilaria Salis, respingendo la proposta di revoca della sua immunità parlamentare. La relazione, presentata dall’eurodeputato spagnolo Adrián Vázquez Lázara del Ppe, mirava a consentire il processo in Ungheria per la presunta aggressione ai danni di alcuni militanti neonazisti avvenuta a febbraio 2023.
Il voto della Commissione ha visto 12 membri a favore della revoca e 13 contrari, determinando così un primo stop al procedimento. La decisione finale sarà presa dall’Aula del Parlamento Europeo, con un voto previsto presumibilmente per il 7 ottobre.
Secondo le dinamiche parlamentari, il PPE sosterrà Salis mentre la destra estrema voterà contro, rendendo il Partito Popolare Europeo determinante per l’esito definitivo. Il contesto è inoltre aggravato dal fatto che Salis era stata arrestata in Ungheria prima della sua elezione a Strasburgo, e il suo caso solleva questioni di garanzie processuali in un sistema giudiziario sotto forte influenza politica.
“Questo voto rappresenta un pericoloso e brutto precedente: sul caso Salis si sta giocando una partita politica, ma andando contro le regole che prevedono che l’immunità copra i reati presuntamente compiuti durante il mandato, non prima. Prevedo che l’Ungheria presenterà ricorso alla Corte di giustizia europea“, ha affermato Adrián Vázquez Lázara, relatore della richiesta di revoca dell’immunità per l’eurodeputata Avs.