In carcere 17 anni ma a commettere il reato fu un suo sosia

Un uomo è stato scarcerato dopo 17 anni perché ha scoperto che a commettere la rapina è stato un suo sosia. Ora chiede un risarcimento milionario.

E’ rimasto 17 anni in carcere, con l’accusa di rapina a mano armata nei confronti di una donna nel parcheggio di un Roeland Park Walmart nel 1999.

Quando fu arrestato, l’accusa basò tutte le sue prove sul riconoscimento del criminale attraverso identificazione dei testimoni oculari. In sua difesa, Richard Anthony Jones presentò come alibi diverse persone che testimoniarono che erano con lui il giorno del crimine. I giudici però credettero alla vittima e a chi assistette al furto, perché tutti indicarono con sicurezza Jones quale autore della rapina. Nessuno di loro poteva però sospettare che nei paraggi si aggirava un sosia dell’allora 25enne.

Arrestato a causa di un sosia

Richard Anthony Jones fu quindi condannato e incarcerato, e per tutti questi anni ha combattuto per dimostrare la sua innocenza. Nel frattempo, non ha però potuto veder crescere i suoi figli ed i suoi nipoti. “Mi è stata tolta una grossa fetta della mia vita che non potrò mai riavere” racconta ora Jones, finalmente fuori dalla prigione. Durante la detenzione, alcuni compagni di cella avevano rivelato infatti a Jones l’incredibile somiglianza con un truffatore di nome Ricky Amos, che guarda caso viveva proprio nei pressi dove era stata commessa la rapina.

A quel punto, Jones con i suoi avvocati ha iniziato ad indagare in quella direzione, cominciando a sospettare di essere stato vittima di un vero e proprio scambio di persona. L’uomo contatta anche il Midwest Innocent Project, un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce servizi legali ai condannati ingiustamente. “Tutti hanno un sosia, per fortuna abbiamo trovato il suo” commenta un membro dell’associazione.

Dopo anni di battaglie legali, lo scorso anno un giudice ha infatti finalmente ordinato la scarcerazione di Jones, ormai 42enne.

Nel corso dell’udienza celebrata nel giugno 2017, gli avvocati del detenuto hanno difatti mostrato alla vittima della rapina e ai testimoni oculari del furto le foto di Jones e di Amos. In questa occasione, osservando i volti incredibilmente simili dei due uomini, tutti sono stati costretti ad ammettere che non potevano più incolpare con sicurezza Jones. Anche la Procura è rimasta convinta a quel punto dell’innocenza dell’uomo, tanto da non presentare ricorso.

La richiesta di risarcimento

“È difficile immaginare come il signor Jones possa davvero ricominciare da capo senza nessun aiuto, dopo aver perso così tanti anni dietro le sbarre quando avrebbe potuto invece ottenere un’istruzione, sviluppare le sue capacità e perseguire e crescere nella professione che avrebbe scelto” spiegano ora i suoi legali. Per tutte queste ragioni, Richard Anthony Jones ha presentato presso il tribunale distrettuale della contea di Johnson, nello Stato del Kansas, una richiesta di risarcimento pari a 65mila dollari per ogni anno passato ingiustamente in carcere.

In totale, Jones chiede quindi allo Stato oltre un milione di dollari.

“Sto solo cercando di riportare stabilità nella mia quotidianità” spiega. I suoi avvocati sottolineano come d’altronde la somma richiesta sia anche “relativamente bassa, date le insondabili difficoltà in 17 anni di carcere ingiustificato” Proprio per questo, oltre ai soldi, Jones chiede assistenza per trovare un’abitazione e un lavoro.