In Cile vietata vendita di Happy Meal e Uovo Kinder

Per combattere l'obesità infatinle, il Cile ha pensato ad una campagna molto aggressiva. Con la nuova legge sulle etichettature, stop ai cibi spazzatura. Il problema dell'obesità infantile affligge molti paesi nel mondo. Alcuni governi hanno messo in atto una campagna informativa per ridurne le p...

Per combattere l’obesità infatinle, il Cile ha pensato ad una campagna molto aggressiva. Con la nuova legge sulle etichettature, stop ai cibi spazzatura.

Il problema dell’obesità infantile affligge molti paesi nel mondo. Alcuni governi hanno messo in atto una campagna informativa per ridurne le proporzioni ma in altri casi si pensa a soluzioni più estreme. E’ il caso del Cile.
Invece di continuare a parlarne, a spiegare i danni che l’obesità può causare ai bambini, il governo ha emanato una nuova legge. Si chiama “legge sulle etichettature”. Dal 28 giugno 2016 tutti i cibi confezionati saranno “decorati” da un esagono nero che da un avviso chiaro: l’alimento contiene zuccheri, sodio e grassi saturi in quantità superiori a quelle stabilite dal ministero della Salute.

Avvisi simili, però, sono già presenti in forme diverse sulle confezioni di molti alimenti. Per questo motivo, il Cile ha fatto un passo in più. L’emanazione di questa legge ha un’ulteriore conseguenza.

Vieta la vendita dell’ovetto Kinder della Ferrero e dell’Happy Meal di McDonald’s. E non solo. Dal giorno dell’emanazione della Ley de Etiquetados, è anche vietato pubblicizzare questi prodotti a minori di 14 anni. Come se fosse un film vietato ai minori, la pubblicità in questione potrà essere mandata in onda solo nell’orario notturno.
Infine, nelle mense e nelle scuole il governo cileno ha adottato una campagna “contro” il cibo spazzatura.

Verranno invece creati dei “chioschi della salute”, che venderanno frutta e cibi sani. Inoltre, tutti gli istituti scolastici dagli asili alle Università sono obbligati all’inserimento di attività sportive.

La legge è molto severa, ma bisogna anche ricordarsi che il Cile è il sesto paese con il maggiore indice di obesità infantile. I dati non mentono. Eppure c’è chi si oppone.
In primis al Ferrero, che ha iniziato sin da subito una battaglia legale.