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Incendi in Sardegna: l'inefficienza della gestione della sicurezza

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Dopo il devastante rogo a Punta Molentis, il sistema di prevenzione e controllo degli incendi in Sardegna mostra tutte le sue lacune.

Diciamoci la verità: l’ennesimo rogo a Punta Molentis, che ha devastato oltre 100 ettari di territorio e distrutto una quarantina di auto, non è solo un caso isolato. È il sintomo di un sistema di gestione degli incendi che non funziona. La prefettura di Cagliari ha annunciato misure di controllo, ma il vero problema è un altro: la mancanza di una strategia efficace e duratura.

Una risposta tardiva e inefficace

La realtà è meno politically correct: ogni estate assistiamo a incendi che devastano il nostro patrimonio naturale e, puntualmente, le autorità si affrettano a predisporre controlli e misure di emergenza. Ma perché non ci si prepara prima? Le statistiche parlano chiaro: in Sardegna, il numero di incendi è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Secondo i dati, nel 2022 si sono registrati oltre 500 incendi, con danni ingenti per l’ambiente e l’economia locale. Eppure, ogni anno si ripetono gli stessi errori.

Le misure adottate, come l’impiego di forze di polizia e risorse aeree, possono sembrare una soluzione, ma in realtà sono solo palliativi. La riunione presieduta dal prefetto di Cagliari, Giuseppe Castaldo, ha visto la partecipazione di vari vertici, ma queste azioni di coordinamento non bastano a risolvere un problema che richiede interventi strutturali e una pianificazione a lungo termine. Perché continuare a mettere toppe quando il buco è così grande?

Un sistema inadeguato e le sue conseguenze

So che non è popolare dirlo, ma il nostro sistema di monitoraggio è obsoleto. La tecnologia esiste, ma viene utilizzata in modo sporadico e non sistematico. Monitorare le condizioni metereologiche e lo stato della vegetazione è fondamentale, ma senza una risposta proattiva è come mettere una pezza su una falla enorme. Gli incendi non sono solo un problema estivo: sono il risultato di una gestione territoriale inadeguata e della mancanza di un’educazione ambientale efficace.

In un’epoca in cui le tecnologie di sorveglianza aerea e navale sono disponibili e relativamente accessibili, perché non vengono implementate in modo sistematico? Il focus sui siti turistici è certo importante, ma non può essere l’unico obiettivo. Dobbiamo considerare l’intero ecosistema e non solo le aree di maggior interesse economico. La natura non si ferma davanti ai confini delle nostre spiagge.

Conclusioni che disturbano

Il re è nudo, e ve lo dico io: gli incendi in Sardegna non sono solo un problema ambientale, ma un chiaro segnale dell’incapacità delle autorità di affrontare una crisi che si ripete ciclicamente. La gestione degli incendi è solo un aspetto della più ampia problematica della sicurezza e della sostenibilità ambientale. La soluzione non può essere solo la repressione, ma deve includere educazione, prevenzione e una pianificazione strategica a lungo termine.

È tempo che i cittadini inizino a chiedere conto delle scelte fatte dalle nostre istituzioni. Non possiamo più accettare risposte superficiali e tardive: il nostro territorio merita rispetto e protezione. Solo attraverso un pensiero critico e una partecipazione attiva possiamo sperare di vedere un cambiamento reale e duraturo. E tu, sei pronto a far sentire la tua voce?