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Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa, continua a tenere alta l’attenzione della cronaca grazie a recenti sviluppi che coinvolgono Andrea Sempio. La Procura di Pavia, sotto la direzione del procuratore Fabio Napoleone, sta cercando di fare chiarezza su un insieme di circostanze che potrebbero rivelare nuovi dettagli sull’omicidio della giovane.
Indagini in corso e sospetti di corruzione
Le indagini hanno preso una piega inaspettata quando, lo scorso maggio, è stato sequestrato un appunto manoscritto a casa dei genitori di Sempio. In questo documento si leggeva di un pagamento di 20.30 euro, il che ha destato l’attenzione degli inquirenti. I movimenti bancari della famiglia di Sempio, risalenti a otto anni fa, sono stati analizzati e incrociati con quelli dei suoi familiari, rivelando prelievi di 5 mila euro alla volta, sollevando ulteriori dubbi sui loro rapporti finanziari.
Intercettazioni e anomalie nelle indagini
Un altro elemento che ha sollevato interrogativi è stato il fatto che alcuni passaggi delle intercettazioni non siano stati trascritti. Secondo una verifica recente, è emersa la necessità di “pagare quei signori lì” utilizzando modalità non tracciabili. Questi dettagli sono stati ritenuti fondamentali per comprendere il contesto in cui si è svolto l’omicidio e le possibili collusioni tra i vari soggetti coinvolti.
Il ruolo di Andrea Sempio e le accuse all’ex PM
Andrea Sempio è stato identificato come un possibile presente sulla scena del crimine. Il suo legame con il fratello della vittima ha sollevato ulteriori interrogativi sulla sua possibile implicazione. La giornata di oggi ha visto il giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, convocare le parti coinvolte per richiedere una proroga dell’incidente probatorio, proroga che è stata concessa per ulteriori 70 giorni.
Nel frattempo, il Gico della Guardia di Finanza, accompagnato dai carabinieri, ha effettuato perquisizioni presso le abitazioni di Mario Venditti, ex procuratore responsabile del caso fino al 2023, e nei confronti dei familiari di Sempio. Le accuse mosse contro Venditti includono la corruzione in atti giudiziari, con sospetti di aver ricevuto somme di denaro per favorire Sempio durante il procedimento penale a suo carico.
Le dichiarazioni di Mario Venditti
Venditti stesso ha espresso il suo disappunto riguardo alle indagini, dichiarando: “Quello che è successo oggi, la perquisizione, mi offende come uomo e come magistrato. Ho servito lo Stato per 45 anni e non meritavo questo trattamento.” Ha ribadito di non aver mai ricevuto compensi illeciti e di aver sempre lavorato con integrità. La sua posizione è fortemente difesa dal suo avvocato, Domenico Aiello, il quale ha contestato le accuse, descrivendo l’appunto sequestrato come un documento privo di autore che non giustifica l’iter giudiziario intrapreso.
Movimenti finanziari sospetti e collegamenti familiari
Al centro delle indagini ci sono anche le movimentazioni finanziarie della famiglia di Sempio, che hanno mostrato pattern anomali. Tra il dicembre 2016 e il giugno 2017, le zie di Sempio avrebbero emesso assegni per un totale di 43 mila euro a favore del padre di Andrea, Giuseppe Sempio, mentre padre e figlio avrebbero prelevato insieme 35 mila euro in contante. Questi movimenti, insieme ai contatti tra Andrea Sempio e i carabinieri in congedo, stanno alimentando le indagini e le supposizioni sulla verità dietro l’omicidio di Chiara Poggi.
La situazione rimane tesa e complessa, con i genitori di Chiara che continuano a vivere una ferita insanabile mentre si confrontano con nuove rivelazioni e accuse che potrebbero cambiare il corso delle indagini. Le recenti accuse sono di una gravità inaudita, evidenziando le fragilità del sistema giudiziario di fronte a possibili collusioni e irregolarità.