Roma, 20 nov. (Adnkronos) – "Le parole del presidente Mattarella, oggi, nella Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sono un monito che non possiamo ignorare. Quando il Capo dello Stato ricorda che anche in Italia persistono situazioni di abbandono e marginalità che 'non possono consumarsi nel silenzio', e che troppi ragazzi nascondono il proprio disagio 'dietro la rabbia, il mutismo o lo schermo di un computer', ci chiede con forza di assumerci una responsabilità.
È esattamente da questa consapevolezza che nasce il disegno di legge bipartisan bipartisan Mennuni al senato e Madia alla camera, che ho firmato e che interviene sulla tutela dei minori nella dimensione digitale: dal divieto di smartphone ai più piccoli, alla verifica dell’età per accedere ai social, fino alla trasparenza per i contenuti prodotti dai minorenni". Così la senatrice dem Simona Malpezzi, vicepresidente commissione bicamerale infanzia e adolescenza.
"Questo fenomeno è nuovo, travolgente, e famiglie e scuole – prosegue – spesso da sole non riescono più a gestirlo senza un quadro normativo chiaro. Abbiamo bisogno di misure che siano significative per sottolineare che l’allarme c’è e che non possiamo voltarci dall’altra parte. So bene, aggiunge la dem, che molti considerano i divieti come qualcosa di illiberale e pensano che tutto debba partire dalle famiglie. Ma oggi non basta più. Abbiamo bisogno di dare una mano ai genitori e alle scuole, perché anche loro sono impreparati di fronte a un fenomeno che prima non esisteva e del quale oggi vediamo ogni giorno gli effetti. Serve una misura forte all’inizio, che poi accompagni famiglie e comunità educante verso una maggiore consapevolezza".
"Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di proteggerne gli usi più fragili, quelli dei più giovani, che sono i più esposti. Per questo auspico che il Parlamento proceda rapidamente con l’approvazione del ddl rispetto al quale mancano solo i pareri dei ministeri agli emendamenti mentre è già stata trovata una alta condivisione parlamentare: non possiamo continuare a parlare di emergenza e poi non intervenire. Il richiamo del Presidente Mattarella ci indica la strada: restituire ai ragazzi fiducia, ascolto, tutela e opportunità reali di una crescita sana", conclude.