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Il processo in Corte d’Assise
Il segnerà l’apertura del processo in Corte d’Assise a Vicenza contro Umberto Pietrolungo, accusato dell’omicidio dell’avvocato Pierangelo Fioretto e della moglie Mafalda Begnozzi. La decisione di avviare il giudizio immediato è stata presa dal Gip di Vicenza, in risposta all’istanza presentata dal sostituto procuratore Hans Roderich Blattner. Questo caso, che ha suscitato grande attenzione mediatica e pubblica, rappresenta un importante passo verso la giustizia per le vittime e le loro famiglie.
Le accuse e le prove raccolte
Umberto Pietrolungo, attualmente detenuto nel carcere di Cosenza per altri reati, ha a disposizione 15 giorni per richiedere un interrogatorio con il pubblico ministero o per chiedere un rito abbreviato. La peculiarità di questo caso risiede nel fatto che il delitto è avvenuto prima della riforma Cartabia, che ha modificato alcune procedure giudiziarie. Le indagini hanno portato a una svolta significativa nel giugno scorso, quando sono state raccolte prove decisive, tra cui impronte digitali parziali sul silenziatore di una pistola e il DNA rinvenuto in un guanto utilizzato durante l’omicidio.
Il riconoscimento del presunto omicida
Le foto segnaletiche di Pietrolungo, noto per i suoi legami con la ‘ndrina dei Muto, hanno facilitato il riconoscimento da parte di alcuni testimoni, anche a distanza di oltre 30 anni dall’evento. Questo aspetto evidenzia non solo la complessità del caso, ma anche la determinazione delle autorità nel perseguire la verità. La comunità vicentina attende con trepidazione l’inizio del processo, sperando che possa portare a una risoluzione definitiva di un caso che ha scosso la città e suscitato interrogativi sulla sicurezza e la giustizia.