Roma, 23 mag. (askanews) – Al via a Roma il quinto round dei colloqui sul nucleare fra Iran e Stati Uniti con la mediazione dell’Oman. Nelle immagini la partenza per la capitale italiana del ministro iraniano degli affari esteri Abbas Aragchi e Araghi con la sua delegazione.
I negoziati a Roma tentano un compromesso sul programma nucleare iraniano, nonostante il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, abbia avvertito che un nuovo accordo potrebbe essere impossibile a causa di “linee rosse inconciliabili” già evidenziate nei precedenti incontri.
I colloqui portano a Roma anche l’inviato per il Medio Oriente di Donald Trump, Steve Witkoff. E’ il quinto round, accompagnato da prese di posizione pubbliche dure da entrambe le parti sulla questione dell’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran. L’Iran sostiene che i colloqui avvengono in forma indiretta, ma funzionari statunitensi hanno confermato che vi sono stati anche scambi diretti, nello specifico anche durante il recente incontro dell’11 maggio in Oman.
Il Segretario di Stato USA Marco Rubio ha dichiarato che Washington punta a un accordo che consenta a Teheran un programma nucleare civile, ma senza arricchimento dell’uranio. Il capo della diplomazia americana ha contestualmente ammesso che “non sarà facile” raggiungere una intesa.
Per “coordinare le posizioni con Witkoff e ricevere un briefing immediato dopo i colloqui” a Roma ci saranno il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, e il direttore del Mossad, David Barnea, ha rivelato ieri Axios. I due alti funzionari israeliani incontreranno l’inviato speciale Usa Witkoff. La presenza ad alto livello israeliana emerge mentre la Casa Bianca fa sapere che il presidente Trump ha discusso con il premier israeliano Benjamin Netanyahu di un “possibile accordo con l’Iran, che il presidente ritiene stia procedendo nella giusta direzione”. Lo ha detto ieri la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.