Alle Isole Tremiti il turismo non è l’unica sfida: imprenditrici e operatori locali devono fare i conti con atti intimidatori che minano la loro attività. Negli ultimi giorni, diversi gommoni utilizzati per escursioni turistiche sono stati danneggiati, in quello che sembra un chiaro avvertimento mafioso. A denunciare gli episodi è un’imprenditrice del luogo, che con coraggio ha deciso di non cedere alle pressioni e di rivolgersi alle autorità.
Tra paura e determinazione, la sua storia racconta la quotidiana resistenza di chi rifiuta di piegarsi alla criminalità organizzata, difendendo lavoro, reputazione e libertà.
Atti intimidatori alle Isole Tremiti: danneggiati i gommoni di un’imprenditrice turistica
Alle Isole Tremiti, Angelica Attanasio, imprenditrice turistica attiva in zona da vent’anni, ha subito un grave atto intimidatorio: cinque dei suoi gommoni, ormeggiati in punti diversi delle isole, sono stati danneggiati contemporaneamente, rendendoli inutilizzabili.
Secondo la titolare, non si tratta del primo episodio di natura sospettosamente mafiosa: in precedenza erano stati esplosi fuochi d’artificio vicino alla sua abitazione e rinvenuti pesci morti su un’imbarcazione. La donna ha definito l’accaduto “un vile gesto mirato a colpire la sua attività nel pieno della stagione turistica”.
La raccolta fondi per ripartire e la denuncia contro la criminalità
“Non è possibile investire in un luogo in cui nessuno protegge noi giovani, che vogliamo fare impresa, in un luogo già di per sé difficile e che così diventa impossibile. Non solo vado a perdere alcuni dei miei gommoni, ma anche la possibilità di poterli noleggiare in piena stagione, visto che vivo di tre mesi di questa attività per tutto l’anno. Spero che questi gesti non si ripetano mai più e soprattutto che i colpevoli vengano trovati e assicurati alla giustizia. Atti simili di stampo mafioso e inqualificabili non possono passare sotto silenzio”, ha denunciato sui social.
Per far fronte ai danni subiti, Attanasio ha avviato una raccolta fondi, ottenendo finora 33 donazioni per un totale di 2.675 euro su un obiettivo di 7.000 euro. L’imprenditrice ha sottolineato la difficoltà di investire in un territorio dove la protezione delle giovani imprese è carente, denunciando il rischio di perdere sia i mezzi sia la possibilità di lavorare nei tre mesi di picco turistico.
“E’ ora di dire no e di denunciare con forza una situazione ormai insostenibile. Vi chiedo un aiuto per ripartire e coprire i danni subiti da questi vili delinquenti”.