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Israele intensifica gli attacchi in Siria: la risposta del Ministero degli Esteri

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Le aggressioni israeliane in Siria continuano a sollevare indignazione internazionale.

AGGIORNAMENTO ORE 12:30 – La Siria ha espresso una forte condanna degli attacchi aerei israeliani avvenuti nelle prime ore di martedì, colpendo diverse località intorno a Homs e Latakia. Il Ministero degli Esteri siriano ha definito queste azioni una chiara violazione della sovranità nazionale e una minaccia diretta alla sicurezza del paese e alla stabilità regionale.

Dettagli sugli attacchi

Il Ministero degli Esteri ha dichiarato che gli attacchi rappresentano “un’aggressione inaccettabile” e ha esortato la comunità internazionale a prendere una posizione decisa contro tali violazioni. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale siriana SANA, gli attacchi hanno colpito un’importante base aerea a Homs, dove i residenti hanno riferito di forti esplosioni. Anche se non sono stati riportati immediatamente feriti, la tensione resta alta.

In Latakia, i jet da combattimento israeliani hanno preso di mira un accampamento militare. Testimoni oculari hanno riferito di ambulanze in arrivo sul luogo dei bombardamenti, ma anche in questo caso non ci sono notizie di vittime. Le forze siriane hanno denunciato la continua aggressione israeliana come parte di una serie di escalation aggressive contro il territorio siriano.

Le reazioni del governo siriano

Il Ministero degli Esteri ha chiarito che tali attacchi non saranno tollerati e ha respinto qualsiasi tentativo di compromettere la sovranità siriana. “Qualsiasi aggressione contro il nostro territorio sarà affrontata con determinazione”, si legge nel comunicato. Inoltre, il governo siriano ha invitato le Nazioni Unite, in particolare il Consiglio di Sicurezza, a intervenire per fermare questi attacchi. Il Ministero ha sottolineato che tali violazioni sono contrarie al diritto internazionale e ai principi della Carta delle Nazioni Unite.

Secondo il Syrian Observatory for Human Rights (SOHR), Israele ha condotto quasi 100 attacchi contro la Siria nel corso di quest’anno, con un numero crescente di bombardamenti aerei e incursioni terrestri. Queste azioni hanno portato alla distruzione di oltre 135 obiettivi e alla morte di 61 persone.

Contesto geopolitico e implicazioni future

Il contesto di questi attacchi è segnato da un aumento delle tensioni nella regione, in particolare dopo il conflitto a Gaza e la caduta del regime di Bashar al-Assad. Da allora, Israele ha intensificato le sue operazioni militari, mirando a infrastrutture militari siriane. La situazione è ulteriormente complicata dalla visione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per un “Grande Israele”, che prevede l’espansione delle frontiere israeliane su territori attualmente occupati.

Le autorità siriane temono che l’escalation delle aggressioni possa portare a un conflitto più ampio, mettendo a rischio la stabilità non solo della Siria, ma dell’intera regione. La comunità internazionale è chiamata a trovare una soluzione duratura per prevenire ulteriori escalation e garantire la pace nella zona.