Capodistria, 11 set. (Adnkronos) – "In questi due giorni qui in Slovenia, questo momento trascorso qui con la presidente Pirc Musar è per me indimenticabile, resterà nella mia memoria in maniera indelebile, per il clima che c'è, per la vostra accoglienza, per il significato di essere qui insieme alla presidente Natasa Pirc Musar e per ringraziarvi per quello che fate nell'essere elemento di collegamento, protagonista fondamentale tra i nostri Paesi.
Il percorso che stiamo conducendo insieme, Slovenia e Italia, ormai consolidato, sempre più ampio e più positivo, è stato reso possibile per il ruolo delle due minoranze linguistiche: quella italiana in Slovenia e quella slovena in Italia, per avere compreso come sia decisivo, importante, guardare al futuro mettendo insieme gli impegni, crescendo insieme, condividendo benessere e prospettive". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando, insieme all'omologa slovena, Natasa Pirc Musar, la comunità italiana di Capodistria.
"Questo -ha proseguito il Capo dello Stato- è quello che sta alla base del rapporto tra Slovenia e Italia, e questo nasce dall'atteggiamento delle due minoranze linguistiche, che sono caposaldo e protagoniste di questa amicizia tra i nostri Paesi e per questo vanno curate, come fa la Slovenia qui e come fa l'Italia nel suo territorio, con grande attenzione, rispetto e valorizzazione. Quanto avete fatto per mantenere la lingua, la cultura, le tradizioni, le consapevolezze umane dei padri è lo stesso valore che anima in Italia la minoranza slovena ed è un patrimonio che arricchisce i nostri due Paesi, li rende più capaci di essere nella dimensione europea che stiamo vivendo da protagonisti, capaci di comprendere come si cresce, come si sviluppa, perchè la diversità è un valore che rende più forti, consolida la struttura sociale di ogni Paese".
"Una condizione, che non mi stancherò mai di ripetere, pone i nostri Paesi nel nostro Continente, e non soltanto nel nostro Continente, come uno degli esempi positivi di come si interpreta la vicinanza dei confini, come elemento di crescita insieme, di sviluppo comune, di futuro progettato insieme come hanno fatto Nova Gorica e Gorizia per questo anno di Capitale europea della Cultura. È la punta di diamante, ma è l'epressione -ha concluso Mattarella- delle capacità delle due comunità, delle due minoranze linguistiche di capire come si procede insieme".