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La Procura ha notificato la chiusura delle indagini per la secondo inchiesta aperta a carico della Juventus: ecco cosa rischia il club torinese.
Inchiesta-bis contro la Juventus: il motivo
La Procura federale ha notifica alla Juventus la chiusura delle indagini per l’inchiesta-bis sugli stipendi. Ma questo non significa automaticamente che la Vecchia Signora verrà messa nuovamente sotto processo sportivo. O almeno, non ancora.
La Figc ha annunciato i profili di irregolarità rilevati. Ora il club avrà due settimane per studiare gli atti e preparare una risposta. A quel punto, il procuratore federale Chinè potrà decidere se accoglierle e archiviare o – più probabilmente – deferire, che vuol dire avviare un processo sportivo.
Gli illeciti contestati alla Juvetus
La procura federale contesta tre violazioni:
- Aver sottoscritto con i calciatori falsi accordi per la rinuncia agli stipendi, quando in realtà si trattava di una misura studiata per far slittare i pagamenti da un bilancio a quello successivo.
- I rapporti illeciti con altri club – si tratta di Atalanta, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo, Udinese – per accordi vincolanti extra federali.
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I rapporti con agenti a cui sarebbero state pagate commissioni per operazioni mai svolte.
Cosa rischia la Juventus
Per tutte e tre le possibili irregolarità rilevate, la procura federale contesta solo la violazione dell’articolo 4 comma 1, ossia la lealtà sportiva. La stessa per cui è già stata penalizzata di 15 punti sul caso plusvalenze.
Oltre alla pena sportiva, il club di Torino rischia anche un’ammenda fino ad un massimo che supera i 150 milioni di euro.