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La bellezza dell’ascensione

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Essere guide di bellezza

Oggi per parlare di bellezza abbiamo incontrato una nuova Heidi che vive e lavora in Valgrisenche (AO). È Roger Bovard, trentenne e guida alpina valdostana che ha partecipato a varie spedizioni, come quella del 2019 al Denali, del 2021 all’Ama Dablam e del 2022 al Nanga Parbat.

Se a tutti la Valle d’Aosta è nota come uno scrigno di bellezza, ricco di fauna, flora e con le cime più alte e imponenti delle nostre Alpi (Monte Bianco, Monte Rosa, il Cervino o il Gran Paradiso), molti forse non conoscono questa piccola valle.

Situata tra la valle di La Thuile e la Val di Rhêmes, Valgrisenche è caratterizzata da un territorio ancora selvaggio e naturale, che dagli ampi pascoli e i boschi monumentali si estende fino alle vette più alte – ma spesso poco note –  come la Grande Sassière, la Grande Rousse e la Testa del Rutor. Un luogo ricco di bellezze naturali, distoria (ci sono testimonianze della presenza di popolazioni nel periodo dell’Età del Ferro), di testimonianze dell’uomo come la scuola di Bonne aperta nel 1867, il forno di Plantè tornato operativo nel 2015, il villaggio di Prariond de Plontaz o il bacino artificiale di Beauregard i cui lavori di bonifica ultimati nell’autunno 2014 hanno permesso un ‘abbassamento di cinquantadue metri della quota di coronamento con una che diga è passata dai precedenti 132 metri di altezza agli attuali 80 metri e con innegabili impatti positivi sul paesaggio. E – non da ultimo – un luogo ricco di bellezze economiche con i prodotti tessili della Cooperativa locale Les Tisserands nata con l’obiettivo di tutelare, promuovere e sviluppare l’arte di tessitura a telaio del DRAP di Valgrisenche. L’arte della tessitura a telaio si è infatti sviluppata a Valgrisenche a partire dalla fine del 1700, arrivando a connotare un’intera comunità, quella dei Vagrézen, che hanno visto diventare il loro paese il Pays des tisserands.

Roger è una guida alpina e quindi, oltre alla responsabilità della sicurezza dei propri clienti, ha la responsabilità di accompagnarli in cammini di bellezza e in vere ascensioni (non solo salite). La montagna infatti – come ci tiene a sottolineare la nostra Heidi – consente a ognuno di trovare la propria forma di bellezza, sia che si tratti di adrenalina con la scalata di falesie o il raggiungimento di una vetta, sia che si tratti di passeggiate tranquille tra laghi e boschi. In ogni caso la montagna non lascia indifferenti: i suoi paesaggi sono per tutti anche quelli accessibili (esempio la funivia Skyway a Courmayeur), tuttavia – come testimonia l’esperienza di Roger – la differenza non consiste unicamente nel panorama ma nel percorso che ti porta ad ammirarlo. Alcuni potrebbero ridurlo a una banale fatica, per altri è un’esperienza più profonda. La bellezza infatti, come ci insegna l’economia civile è una risorsa etica e vitale e non solo un valore estetico. La bellezza della montagna trascende infatti il mero aspetto estetico per includere valori come l’armonia, la cura e lo scopo. La finalità appunto della nostra fatica.

La Valgrisenche, ricca di natura incontaminata e povera di presenza umana è un esempio di questa bellezza, una bellezza che Roger definisce “dura e severa”. Una bellezza “non commerciale”, lontana dai modelli proposti dal turismo di massa, non per tutti, ma molto apprezzata da chi la sa comprendere ma soprattutto è in grado di apprezzare la bellezza di un’esperienza.