La conduttrice della tv veneta protagonista dello spiacevolissimo episodio dopo la partita fra Vicenza e Cosenza si difende e annuncia querele: “Io cretina, non razzista”.
In una intervista a Repubblica Sara Pinna torna ad ammettere l’errore con il piccolo tifoso ma non accetta le minacce social. Ha spiegato la donna: “Sono stata cretina, sciocca, infelice, banale e fuori luogo. Non ho nessun problema ad ammetterlo. Ma non accetto che mi diano della razzista”.
La conduttrice veneta: “Io cretina, non razzista”
Pinna si giustifica: “Mio nonno materno è di Taranto. Da bambina tifavo Cagliari ma poi sono diventata una tifosa del Vicenza.
Era tutto inquadrato in una cornice di tifoseria, di sfottò. Ma non ho scusanti: ho sbagliato”. Poi dopo lo svarione a Cosenza precisa: “Io ho ammesso l’errore ma ripeto: era inserito in un contesto calcistico, in una dinamica tra tifosi. Loro cantavano ‘lupi si nasce’, io ho risposto ‘gatti si diventa’ e poi ho aggiunto quella frase sul lavoro. Altra cosa è la cattiveria con cui le persone si sono schierate contro di me.
Penso che vivano davvero male per arrivare a dire certe cose”.
“Frasi irripetibili, io sono una madre”
Poi Pinna Spiega: “Frasi irripetibili, la solita becera retorica sulla donna. Io sono madre di tre figli, non so come ma l’hanno saputo: da Napoli mi hanno scritto che li sgozzano tutti e tre. Ci rendiamo conto?”. Poi la chiosa legale: “Penso non sia giusto lasciar passare certe affermazioni. Lo devo a me stessa, come donna e alla mia famiglia.
Ho già interessato il mio avvocato”.