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In un contesto di crescente tensione geopolitica, l’Unione Europea ha annunciato una significativa modifica alla sua politica di visti per i cittadini russi. A partire da ora, non saranno più emessi visti multi-ingresso per i russi che risiedono nell’UE. Questa decisione rappresenta un ulteriore tentativo di esercitare pressione su Mosca in relazione alla guerra in corso in Ucraina, che dura ormai da quasi quattro anni.
Le nuove regole sui visti
Secondo un comunicato ufficiale di Bruxelles, i cittadini russi dovranno richiedere un nuovo visto ogni volta che intendono recarsi nell’Unione Europea. Tale misura ha come obiettivo quello di garantire un controllo più rigoroso sui richiedenti, riducendo i potenziali rischi per la sicurezza. La Vicepresidente della Commissione Europea, Henna Virkkunen, ha sottolineato che questa iniziativa è una continuazione di precedenti sanzioni e mira a contrastare fenomeni come sabotaggi, disinformazione e violazioni della sovranità.
Critiche alla decisione
Questo provvedimento ha sollevato critiche da parte di osservatori russi, i quali affermano che le nuove regole colpiranno in particolare i cittadini comuni, privi di legami con il governo di Vladimir Putin. In effetti, le limitazioni ai visti sono state ampliate dopo la sospensione dell’accordo di facilitazione dei visti tra l’UE e la Russia, rendendo più complesso e costoso per i russi ottenere i documenti necessari per viaggiare.
Contesto e statistiche sui visti
In un periodo recente, circa 552.000 visti Schengen sono stati rilasciati a cittadini russi, un numero significativamente superiore ai 450.000 dell’anno precedente, ma ben lontano dai 4 milioni concessi nel 2019. La maggior parte di questi visti è stata emessa da paesi come l’Italia, la Francia e la Spagna, mentre le repubbliche baltiche hanno adottato misure drastiche, imponendo divieti quasi totali di ingresso ai viaggiatori russi.
Prospettive future e reazioni
La Commissione Europea ha in programma di presentare una nuova strategia a dicembre, che avrà come obiettivo quello di utilizzare la politica dei visti come strumento geopolitico per contrastare l’influenza russa e rafforzare la sicurezza esterna dell’UE. In risposta a queste misure, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha criticato l’atteggiamento dell’Europa, suggerendo che il continente non ha bisogno di turisti russi quando ci sono altre questioni da affrontare, come la gestione dei migranti e i rifugiati ucraini.
In questo scenario in continua evoluzione, la decisione dell’Unione Europea di sospendere i visti multi-ingresso per i cittadini russi rappresenta un’affermazione politica chiara e una risposta ai continui sviluppi della situazione in Ucraina. La tensione tra l’Occidente e Mosca continua a crescere, e misure come questa potrebbero influenzare ulteriormente le relazioni tra l’UE e la Russia nei prossimi mesi.