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La Povertà Infantile Globale: Oltre 400 Milioni di Bambini in Difficoltà nel Mondo

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Oltre 400 milioni di bambini nel mondo vivono in condizioni di povertà estrema. È essenziale adottare misure concrete per garantire loro un futuro migliore e più sostenibile.

Un recente rapporto dell’Unicef, intitolato ‘La condizione dell’infanzia nel mondo 2025: porre fine alla povertà dei bambini – Il nostro imperativo comune’, ha rivelato un quadro allarmante: circa 417 milioni di bambini nel mondo, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, vivono in condizioni di povertà. Questo significa che oltre un bambino su cinque è privato di almeno due beni essenziali, come cibo e servizi igienici.

Le statistiche sono emerse in concomitanza con la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, evidenziando l’urgenza della situazione.

La povertà multidimensionale e le sue conseguenze

Il rapporto si basa su dati provenienti da oltre 130 paesi e analizza la povertà sotto diverse angolazioni, misurando le privazioni in sei aree fondamentali: istruzione, salute, condizioni abitative, nutrizione, servizi igienici e accesso all’acqua. Tra i risultati più preoccupanti, emerge che 118 milioni di bambini affrontano tre o più forme di deprivazione e 17 milioni ne subiscono quattro o più.

Le regioni più colpite

I tassi di povertà multidimensionale più elevati sono concentrati in Africa subsahariana e Asia meridionale. Negli ultimi dieci anni, sebbene la percentuale di bambini che vivono in condizioni di grave deprivazione sia scesa dal 51% al 41%, i progressi sono stati ostacolati da vari fattori, tra cui conflitti, crisi climatiche e un crescente divario tecnologico. Inoltre, i tagli agli aiuti pubblici rischiano di aggravare ulteriormente la situazione.

La povertà monetaria e il suo impatto

Oltre alla povertà multidimensionale, il rapporto esamina anche la povertà monetaria, un fenomeno che limita drasticamente l’accesso dei bambini a risorse basilari come cibo, istruzione e assistenza sanitaria. Attualmente, si stima che più del 19% dei bambini nel mondo viva in condizioni di estrema povertà, sopravvivendo con meno di tre dollari al giorno. La maggior parte di questi minori si trova nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale.

Un problema globale anche nei paesi sviluppati

Il rapporto non si limita ai paesi in via di sviluppo, ma include anche un’analisi di 37 paesi ad alto reddito. Qui, circa 50 milioni di bambini, pari al 23% della popolazione infantile, vivono in condizioni di povertà monetaria relativa, il che limita le loro opportunità di partecipazione sociale e culturale. Nonostante una diminuzione media della povertà del 2,5% tra il 2013 e il 2025, ci sono stati casi di regressione, come in Francia, Svizzera e Regno Unito, dove i tassi di povertà infantile sono aumentati di oltre il 20%.

Il caso dell’Italia

In Italia, il tasso di povertà monetaria relativa per i bambini si attestava attorno al 25% tra il 2013 e il 2018, diminuendo al 23,2% nel 2025. Nonostante un miglioramento degli standard di vita del 8,6% tra il 2018 e il 2025, il problema della deprivazione materiale persiste. Nel 2025, il 5,7% dei bambini viveva in condizioni di grave deprivazione, una riduzione significativa rispetto al 2015. Tuttavia, il 32,9% dei ragazzi di 15 anni non ha accesso a una stanza propria, evidenziando disuguaglianze persistenti.

Il rapporto dell’Unicef sottolinea l’importanza di interventi mirati e coordinati per affrontare la povertà infantile. È fondamentale che governi, organizzazioni e comunità collaborino per garantire a ogni bambino il diritto a una vita dignitosa e a un futuro migliore.