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Laerte Pappalardo: La sua lotta contro l'anoressia dopo L'Isola dei Famosi

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Laerte Pappalardo condivide la sua esperienza personale con l'anoressia, una condizione che colpisce non solo le donne, ma anche gli uomini. Attraverso il suo racconto, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica su questo importante tema, incoraggiando la comprensione e l'accettazione di chi affronta questa difficile battaglia. La sua testimonianza offre un'opportunità per discutere dell'anoressia maschile, un argomento spesso trascurato, e promuove l'importanza del supporto e della...

Il tema dei disturbi alimentari è spesso associato alle donne, ma anche gli uomini possono esserne vittime. Questa è la realtà vissuta da Laerte Pappalardo, il figlio dell’artista Adriano Pappalardo, che ha avuto il coraggio di aprirsi riguardo alla sua esperienza con l’anoressia. In un episodio recente del programma La Volta Buona, Laerte ha raccontato come la sua vita sia cambiata dopo la partecipazione a L’Isola dei Famosi.

Un’esperienza traumatica

Laerte ha partecipato al reality nel 2011, dove si è classificato terzo. Dopo quell’esperienza, ha iniziato a perdere peso in modo preoccupante, passando da 71 kg a soli 54 kg. Inizialmente, questo cambiamento fisico lo faceva sentire bene, ma ben presto si è reso conto di trovarsi intrappolato in un circolo vizioso. “Non è una storia nuova”, ha dichiarato. “Solo che all’epoca non c’erano i social media per parlarne”.

La spirale della malattia

Laerte ha spiegato di non aver mai seguito il classico comportamento di una persona anoressica, come il vomito dopo aver mangiato. Invece, ha completamente smesso di mangiare, rimanendo per due anni su una dieta draconiana, composta da una scatoletta di tonno e una mela al giorno. Questo regime alimentare estremo lo portava a consumare solo 270 calorie quotidiane, durante il quale diventava oggetto di preoccupazione per chi gli stava attorno.

Le conseguenze fisiche e mentali

Il suo stato di salute si è deteriorato rapidamente, tanto che alla fine è stato ricoverato in ospedale per un’ascite, una condizione in cui si accumula liquido nell’addome a causa della grave magrezza. “Sono sceso fino a 51 kg, e a quel punto è stato necessario un intervento medico”, ha ricordato Laerte. La sua situazione non era solo fisica; la battaglia contro l’anoressia era anche un dramma interiore.

La presa di coscienza e la ripresa

Durante il ricovero, una dottoressa lo ha colpito profondamente con le sue parole: “Guarda quel signore di 92 anni, in confronto a te è un giovane. Vuoi vedere tuo figlio? Devi iniziare a mangiare”. Queste parole sono state un campanello d’allarme per Laerte, che ha iniziato a comprendere l’importanza del cibo non solo per la salute fisica, ma anche per il benessere mentale. Da quel momento, ha iniziato a lavorare su se stesso e sulla sua alimentazione, con l’obiettivo di recuperare il peso e la salute perduti.

La storia di Laerte Pappalardo rappresenta un esempio significativo di come i disturbi alimentari possano colpire chiunque, indipendentemente dal genere. Il suo viaggio verso la guarigione è stato lungo e difficile, ma grazie alla volontà e all’aiuto di professionisti, è riuscito a vedere la luce alla fine del tunnel. “Ci sono voluti cinque anni per uscirne”, ha concluso, sottolineando l’importanza di avere una motivazione e il supporto giusto per superare momenti così bui.