Roma, 8 ott. (askanews) – “Noi invitiamo tutte le lavoratrici, tutti i lavoratori, tutti i giovani, tutti i cittadini e tutte le persone ad essere presenti, perché oggi è il momento di dare una continuità alle grandi mobilitazioni che ci sono state ed è il momento di saldare la lotta per il diritto del popolo palestinese di esistere, di fermare quel genocidio, il diritto alla pace con il diritto al lavoro, con il diritto alla democrazia e quindi con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone, che vuol dire più salari, meno precarietà, un fisco vero che contrasti l’evasione fiscale e vada a prendere i soldi dove sono, dai profitti dalle rendite, il che significa fare quegli investimenti nel nostro Paese che servono per estendere la sanità pubblica, la scuola pubblica e soprattutto per aumentare i salari e le pensioni visto che una parte consistente di questo Paese pur lavorando è ampiamente povero”.
Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando della manifestazione nazionale del 25 ottobre e delle richieste avanzate al governo in vista della manovra.
“Non solo noi diciamo basta all’evasione fiscale – ha aggiunto – diciamo basta ai condoni, stiamo dicendo ridateci i soldi in più che abbiamo pagato: i lavoratori dipendenti e i pensionati dal ’22 al ’24 hanno pagato 25 miliardi di tasse che non dovevamo pagare semplicemente perché è aumentata l’inflazione e perché non si sono rivalutate le detrazioni e gli scaglioni e le persone avendo aumentato lordo non hanno aumentato il netto ma hanno pagato di più, mediamente 1.000 euro in più ogni persona, noi stiamo chiedendo che quei 25 miliardi siano restituiti a chi li ha pagati e che venga introdotto un meccanismo di rivalutazione automatica in modo che se torna ad aumentare l’inflazione io non pago più tasse di prime e riduco il mio potere d’acquisto”.