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Le controversie del cardinale Cipriani e il suo ritorno a Roma

Il cardinale Cipriani durante un evento a Roma

Il cardinale emerito di Lima sfida le restrizioni pontificie durante il pre-Conclave.

Il ritorno di Cipriani a Roma

Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo emerito di Lima, ha recentemente fatto notizia per la sua decisione di presentarsi a Roma durante il periodo pre-Conclave, indossando le insegne cardinalizie. Questa scelta ha suscitato polemiche, considerando le sanzioni imposte da Papa Francesco nel 2019 a causa di accuse di pedofilia.

Nonostante le restrizioni, Cipriani ha ritenuto opportuno partecipare alle congregazioni generali, creando un clima di tensione tra i membri del sacro collegio.

Le sanzioni pontificie

Nel 2019, Papa Francesco ha adottato misure disciplinari nei confronti di Cipriani, vietandogli di indossare le insegne cardinalizie, di tornare in Perù senza autorizzazione e di partecipare a eventi pubblici. Queste decisioni sono state il risultato di accuse gravi, risalenti a un episodio del 1983, riportato da una presunta vittima in una lettera al Papa nel 2018. Nonostante ciò, Cipriani sostiene che le sanzioni siano state revocate nel 2020, dopo un incontro con il Pontefice, e ha quindi deciso di presentarsi a Roma come se nulla fosse accaduto.

Le reazioni del collegio cardinalizio

La presenza di Cipriani a Roma ha sollevato interrogativi tra i cardinali presenti. Il portavoce vaticano, Matteo Bruni, ha evitato di commentare direttamente la situazione, affermando che l’invito per le riunioni era stato inviato a tutti i cardinali, ma che la questione delle sanzioni era nota. Questo silenzio ha alimentato speculazioni e ha messo in evidenza le tensioni interne al collegio. La decisione di Cipriani di indossare la porpora, nonostante le restrizioni, ha creato un cortocircuito tra le norme canoniche e le disposizioni pontificie, lasciando molti a chiedersi quale sia il futuro del cardinale all’interno della Chiesa.