La Lega attraversa un momento di tensione interna legato alle dichiarazioni controverse del vicesegretario Roberto Vannacci sul fascismo e sulle leggi razziali. Le sue affermazioni hanno riacceso il caso sui confini etici del partito e sulla necessità di tutelare l’immagine pubblica, creando divisioni tra i dirigenti e mettendo alla prova la leadership di Matteo Salvini a pochi giorni dalle elezioni regionali.
Lega, scoppia il caso Vannacci: i temi al centro del dibattito
Le recenti dichiarazioni del generale e vicesegretario Roberto Vannacci, oggi tra i volti più noti del partito, hanno innescato un dibattito interno destinato a lasciare un’impronta significativa. L’articolo 34, che regola i comportamenti lesivi dell’immagine del movimento fino all’espulsione di un soggetto, è tornato improvvisamente al centro delle discussioni. Il problema, tuttavia, sarebbe più politico che disciplinare.
I dirigenti si confrontano su come gestire un episodio che potrebbe compromettere la credibilità del partito, soprattutto a ridosso delle elezioni regionali. Matteo Salvini, pur senza nominare Vannacci, ha esortato a “guardare avanti” e a non tornare sul passato, segnalando una preoccupazione concreta per l’eventuale impatto sull’elettorato moderato.
Dietro le dichiarazioni ufficiali si intravedono tensioni sottili: da un lato chi teme che una punizione troppo severa possa spaccare la base, dall’altro chi ritiene che il silenzio equivalga a una forma di approvazione.
Lega, scoppia il caso Vannacci: tensioni interne e la frase che fa discutere
Le polemiche sulle posizioni revisioniste di Vannacci sul fascismo, già emerse lo scorso settembre in occasione del voto in Toscana, continuano a turbare i vertici. Le affermazioni, tra cui la difesa implicita del regime mussoliniano e delle leggi razziali, hanno suscitato reazioni nette.
Luca Zaia ha ricordato che la Shoah e le “schifosissime leggi razziali” rappresentano un monito imprescindibile, mentre Massimiliano Fedriga ha aggiunto: “Il fascismo è stato uno dei grandi mali del nostro Paese, le leggi razziali la più grande vergogna, e su questo bisogna usare parole nette, non giustificazioni o giochi di parole”.
Vannacci, intanto, ribadisce le sue posizioni controverse: a margine di un appuntamento elettorale a Napoli ha dichiarato, parlando delle elezioni a New York, “dalle elezioni del sindaco di New York vedo un monito… se importo culture e civiltà diverse dalle mie… queste culture voteranno per favorire questa immigrazione”.
Inoltre, difende l’insegnamento dei valori della X Mas nelle scuole:
“Va bene insegnare… valori come la lealtà, l’onore, lo spirito di sacrificio, la dedizione alla Patria, che sono tutti valori che nella X Mas italiana dal ’40 al ’43 hanno impersonato quegli eroi. Li rivendico assolutamente, io non rinculo e non faccio passi indietro”.
Il partito si trova ora a un bivio: da un lato preservare l’unità della dirigenza, dall’altro riaffermare limiti chiari per tutelare la propria immagine pubblica.
LE IDEE CHE NON SI POSSONO DIRE. GRAZIE FABIO TORRIERO.
Lettura consigliatissima!Come ho sempre sostenuto, la verità fa male! L’ideologizzazione e la strumentalizzazione sono armi affilate del pensiero unico.
Ma noi cenefreghiamo e andiamo avanti!https://t.co/DdL5ydzDm8 pic.twitter.com/14DLykt0vj— Roberto Vannacci (@RoVannacci) November 12, 2025