L'FMI spinge l'europa. Strauss-Kahn sempre più leader

Dominique Strauss-Kahn vede con ottimismo alla ripresa economica dell'Unione europea. I risultati appaiono migliori di quanto ci si poteva attendere, ma non sono ovviamente soddisfacenti. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale torna a parlare della situazione europea, evitando sta...

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Dominique Strauss-Kahn vede con ottimismo alla ripresa economica dell’Unione europea.

I risultati appaiono migliori di quanto ci si poteva attendere, ma non sono ovviamente soddisfacenti. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale torna a parlare della situazione europea, evitando stavolta di esternare visioni apocalittiche (“alcuni paesi europei non sono lontani dall’orlo del precipizio” aveva dichiarato New Delhi solo ieri). Ed è sempre più indiscussa l’autorevolezza riconosciuta all’uomo alla guida del Fondo.

Durante una conferenza a Bruxelles Strauss-Kahn ha sostenuto che la ripresa dell’Europa è ”debole,[…] lontana dai livelli necessari per combattere la disoccupazione” ma la ripresa è anche e sopratutto “probabilmente migliore del previsto”.

Un Dsk (come lo chiamano in molti) a 360°, che parla dell'”impressionante” crescita cinese e del peso che acquisterà Pechino nei prossimi anni; scettico sull'”ancora molto incerta” ripresa degli USA e prudente nelle previsioni: “bisognerà aspettare i dati macroeconomici dell’ultimo trimestre per farsi un’idea di come sara’ il 2011”

Domani sera il direttore generale dovrebbe cenare a Bruxelles con i vertici UE al fine di stabilire una strategia standard di intervento in casi simili a quello irlandese esplicatosi nelle ultime settimane.

Alla cena parteciperanno Herman Van Rompuy, Jean-Claude Juncker, Josè Manuel Barroso e Jean-Claude Trichet.
La presenza di Dsk è fondamentale per poter prevedere misure condivise da applicare sistematicamente, inoltre il suo peso politico a livello internazionale è in continua ascesa e il suo nome è sempre più sinonimo di affidabilità ed esperienza.

Dsk è l’uomo su cui fanno affidamento in molti in caso di nuove crisi come nella guerra delle valute.

Nel solo ultimo anno ha salvato dal default paesi come il Pakistan e la Bulgaria; nel 2008 aveva dimostrato una profonda lungimiranza auspicando imponenti misure fiscali e finanziarie per affrontare la crisi, e scontrandosi con lo scetticismo della quasi totalità di economisti e addetti ai lavori. Nel G20 di Londra del 2009 le risorse del Fondo monetario erano state aumentate fino a 750 miliardi di dollari. Un indubbio trionfo per Dsk.

Il politico francese dovrà presto decidere se continuare alla guida del Fondo, il cui mandato verrebbe facilmente riconfermato nel 2012, o candidarsi all’Eliseo, come Presidente del suo paese. Anche i questo caso i sondaggi lo danno largamente vincente; resta da vedere se Parigi non stia un po’ stretta all’uomo che sta traghettando l’economia mondiale fuori dalla crisi.

Daniele De Chiara