Chiude Cocoricò, la discoteca simbolo della riviera romagnola

Il locale aveva da poco festeggiato i 30 anni di attività. Il suo fallimento segna la fine di un'epoca e lascia un vuoto nella movida romagnola.

Il Tribunale di Rimini ha dichiarato il fallimento della società che gestiva Cocoricò, la discoteca per eccellenza della movida romagnola.

Da anni punto di riferimento e di ritrovo per ragazzi e giovani in vacanza in Romagna, la chiusura di una delle più note discoteche d’Europa porterà sgomento. Infatti, il prossimo 25 ottobre si terrà l’udienza fallimentare. Una delle possibili cause dalla chiusura del locale, infine, sarebbe il mancato versamento delle imposte.

Le cause del fallimento

La dichiarazione di fallimento arriva direttamente dal Tribunale di Riccione, che ha anche respinto la domanda di concordato preventivo.

L’azione di Equitalia è giustificata dal mancato pagamento delle imposte statali e comunali. Infatti, da tempo giravano voci che il locale non andasse più “a gonfie vele”. La discoteca romagnola, nel 2015, era entrata nel mirino della polizia a seguito della morte di un 16enne per overdose. Ma i guai dei proprietari includono anche il mancato versamento dei tributi sia al comune di Riccione sia all’Erario. Dal 2012, inoltre, la guardia di finanza aveva condotto indagini penali contro il locale a causa di evasioni d’Iva.

Di recente, infine, i problemi riguardavano mancati pagamenti degli artisti, tra i quali il dj Gabry Ponte, che si esibivano nelle diverse serate. Il noto dj, infatti, avrebbe rivendicato un debito di 200 mila euro che il locale non aveva saldato. A gennaio la guardia di finanza aveva disposto il sequestro preventivo della struttura per oltre 800 mila euro. Questa somma,, secondo gli accertamenti fiscali eseguiti dalla polizia, corrispondeva alla cifra di evasione delle imposte effettuata da Cocoricò.

Una parabola discendente

Il silenzio era calato sulla discoteca dallo scorso Capodanno: infatti, la struttura ha dovuto fare i conti con una parabola in discesa partita dal giorno di Natale. In quell’occasione il comune aveva sospeso la licenza di gestione del locale a seguito del mancato pagamento della tassa sui rifiuti. Ma la rapida azione di aggiustamento aveva permesso di festeggiare la notte di San Silvestro. Nel frattempo, però, si sono susseguite altre numerose evasioni che hanno portato al fallimento.

Lo scorso anno il locale aveva festeggiato i 30 anni di attività: la sua chiusura segna la fine di un’epoca. L’estate 2019, infatti, non sarà animata dalla discoteca simbolo della movida romagnola.