Katia Follesa ricoverata: “Il mio cuore ora ha un motore da Formula 1"

Ha pubblicato una foto in ospedale, commentando: "Il mio cuore ha bisogno di coccole". Poi rassicura i fan: "Tempo di mangiare qualcosa e mi rialzo"

Siamo abituati a vederla nei panni di comica e attrice teatrale, sempre pronta a strappare un sorriso con la sua allegria, la sua semplicità, con la verve ironica che la contraddistingue e con tanta simpatia.

Tuttavia, c’è stato un piccolo inconveniente per Katia Follesa, che non perde forza né grinta, neppure dal letto di ospedale.

Katia Follesa in ospedale

La comica ha pubblicato una foto che la ritrae sul letto d’ospedale, dove è stata ricoverata. Senza perdere un briciolo della sua solarità, ha scritto come didascalia al suo selfie: “La vera preoccupazione è il mio naso. E’ che sono a digiuno da due giorni”. E ancora: “Grazie infinite al Gruppo Ospedaliero di San Donato, un Presidio di ricerca eccellente che mi tiene a bada e che mi fa vivere al meglio la mia vita! Attraverso la ricerca ho imparato molte cose, soprattutto a prendermi cura di me in particolare del mio cuore che ogni tanto richiede coccole!”.

Proseguono i ringraziamenti: “Grazie alla dottoressa del mio cuore la cardiologa Serenella Castelvecchio, al Dott. Lorenzo Menicanti, il cardiochirurgo più affascinante della terra e al Professor Carlo Pappone, luminare dell’aritmologia che ha elaborato il mio cuore con un motore da Formula 1!”, ha aggiunto con dolcezza e allegria.

Poi non potevano mancare parole di rassicurazione ai fan: “Il tempo di mangiare qualcosa e mi rialzo!”. non smette di far sorridere Katia Follesa, neppure dal letto di un ospedale.

Quindi ha concluso: “Onorata di rappresentare il Gruppo Ospedaliero di San Donato”. La moglie di Angelo Pisani, altro grande comico, è infatti testimonial di un progetto del Gruppo ospedaliero San Donato Foundation. L’obiettivo è migliorare lo stile di vita dei soggetti cardiopatici.

Come ricordato da Fanpage.it, nel 2006 la Follesa ha scoperto di soffrire di cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva congenita. Al Corriere della Sera tempo fa ha spiegato: “Il mio cuore è malato, l’ho scoperto nel 2006″. Infatti, ha raccontato: “Quel giorno ero in macchina, stavo guidando, quando improvvisamente mi si è appannata la vista e, non so come dire, non sentivo più il cuore”. Da allora, dopo i dovuti accertamenti e l’individuazione della patologia, si sottopone a una terapia di betabloccanti.

“Dovrò continuarla a vita”.