Vittorio Sgarbi e il maschilismo: "Credo nell'inferiorità della donna"

In un post che ha suscitato vive polemiche sui social, Vittorio Sgarbi dichiara di essere maschilista e di credere nell'inferiorità della donna.

Hanno scatenato un vespaio di polemiche le parole pronunciate nella giornata del 29 ottobre da Vittorio Sgarbi in merito al maschilismo e al ruolo della donna nella società.

Nella cornice del Festival dell’Essere di Salerno, il critico d’arte e deputato ha infatti affermato di essere maschilista e di considerare la donna come un essere inferiore. Frasi che hanno subito suscitato aspre critiche nei commenti sul suo profilo Facebook.

Vittorio Sgarbi e il maschilismo

Intervenendo al Festival dell’Essere di Salerno subito dopo un intervento del cantautore Roberto Vecchioni, Sgarbi si lascia andare ad una dichiarazione provocatoria in risposta ad una donna seduta tra il pubblico affermando: “Sono maschilista“. Frase riportata anche in un post sulla sua pagina Facebook aggiungendo la seguente postilla: “Credo nell’inferiorità della donna”.

Affermazioni in puro stile sgarbiano che non hanno mancato di scatenare polemiche nei commenti a corredo del post incriminato come: “Quando le daranno una lezione a quest’uomo, se si può chiamare cosi”, ma anche: “Noto che nei post di cultura poche persone mettono like al sig.

Sgarbi ma quando insulta o scrive min****te fa il botto. Quindi continui a scrivere min****te che le riesci meglio. Per quanto riguarda l’arte la lasci fare alle persone serie non è per lei”.

I precedenti del critico d’arte

Non è però la prima volta che Sgarbi esprime le sue controverse opinioni in merito all’essere maschilista. In un’intervista rilasciata nel febbraio di quest’anno si definiva infatti maschilista più che misogino, descrivendo così il suo rapporto con le donne: “Non è importante il numero.

La seduzione è nella testa. È una riprova continua”.

Il pensiero di Sgarbi sul maschilismo si era riproposto anche qualche mese dopo, quando nel mese di luglio discorreva riguardo un possibile cambio di leadership all’interno di Forza Italia, il partito con il quale è stato eletto alle elezioni del 2018: “A Toti va riconosciuto di essere stato il precursore secondo cui Berlusconi è un padreterno, ma va individuato un nuovo leader che, a mio avviso, deve essere uomo perché Forza Italia è un partito maschilista.

Le primarie? Se si fanno mi candido”.