Marco Carta e il furto delle magliette: pm chiede la condanna a 8 mesi

Il pm Nicola Rossato ha chiesto che Marco Carta venga condannato a 8 mesi di reclusione per il furto di sei magliette avvenuto lo scorso 31 maggio.

Sembra non avere fine l’assurda vicenda di Marco Carta e del furto di alcune magliette avvenuto il 31 maggio 2019 nei locali del grande magazzino La Rinascente, a Milano.

Il cantante era infatti stato assolto da ogni accusa lo scorso 31 ottobre ma nella giornata del 13 dicembre il pubblico ministero Nicola Rossato ha presentato ricorso in appello nei confronti della sentenza. Il pm afferma infatti come in giudice sia stato indulgente nel credere alla sola versione di Marco Carta malgrado la presenza di un testimone oculare che confermava l’avvenuto furto.

Marco Carta e il furto delle magliette

Attraverso un fascicolo di 28 pagine che smonta la sentenza di assoluzione del cantante, la Procura ha chiesto che Carta venga condannato a otto mesi di reclusione per aver fattivamente contribuito al furto delle sei magliette assieme ad un’amica. Il furto sarebbe stato commesso dal cantante rimuovendo dagli abiti le placchette antitaccheggio e nascondendole nel bagno del grande magazzino.

Nel suo ricorso, il pm Rossato ha in seguito spiegato di aver già reso noto davanti al giudice Stefano Caramellino delle numerose volte in cui gli imputati hanno mentito durante gli interrogatori, anche dopo aver visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza.

L’indulgenza del giudice

Il pm Rossato fa poi esplicito riferimento all’eccessiva – a suo dire – indulgenza del giudice, che avrebbe tenuto maggiormente conto delle parole dei due imputati rispetto a quanto dichiarato da un testimone oculare. Secondo Rossato infatti, le dichiarazioni dell’imputata Fabiana Muscas non sarebbero genuine in quanto: “Inficiate dal rapporto di amicizia e dalla preoccupazione della Muscas per le conseguenze mediatiche della vicenda che potrebbero derivare a Carta”.