Si avvicina il Natale ed è tempo di scambiarsi i regali: non sempre però i doni ricevuti sono di nostro gradimento e l‘insoddisfazione è ricorrente.
La psicologia del regalo, dunque, si chiede: perché quindi non ci piacciono mai i regali che riceviamo? Esiste un meccanismo che regola questa sensazione che potrebbe nascondere insicurezza e inadeguatezza. Lo psichiatra Paolo Maselli ha chiarito che cosa accade quando riceviamo qualcosa di poco gradito.
Psicologia del regalo: l’insoddisfazione ricorrente
Lo psicoterapeuta Paolo Maselli ha rivelato che cosa si nasconde dietro la perenne insoddisfazione che nutriamo quando riceviamo un regalo non del tutto gradito.
Il meccanismo sotteso a questa pratica è la psicologia del regalo. Capita (o è già capitato) a tutti, infatti, di ricevere un dono che non soddisfa le nostre aspettative o ancor di più che non ci piace. Che cosa fare in questi casi? Sorridere, ringraziare e cercare di nascondere l’inadeguatezza del presente.
“Nel fare un regalo a qualcuno può spingerci indubbiamente l’affetto e la stima nutriti per l’altra persona –ha spiegato Maselli –.
Come può accadere che ci possa essere dietro un motivo di interesse, un secondo fine o il bisogno di stabilire un legame”. Invece, “quando ci arriva un regalo che non ci piace – ha proseguito lo psichiatra -, può essere dovuto al fatto che l’altra persona ci conosca poco o male, ma quando puntualmente non apprezziamo i regali che riceviamo, il problema è sicuramente nostro”.
Da che cosa deriva, quindi questa insoddisfazione personale verso un regalo? “Può ad esempio derivare da un senso di inadeguatezza e dal non sentirsi all’altezza della persona che ci fa il regalo o della considerazione di noi stessi che si cela dietro al regalo” ha spiegato ancora Maselli.
“Pensiamo di non meritarlo, o non ci sentiamo degni dell’affetto o della stima dell’altra persona, che passano attraverso il regalo”.
Come fare, infine, per sentirsi meglio? “È importante – consiglia Maselli – mettere meglio a fuoco la questione interiormente, ossia capire meglio come ci sentiamo in quel momento e cosa abbia scatenato questa sensazione”. “Risolto il problema alla radice – infatti -, possiamo essere in grado di apprezzare il regalo e la stima che c’è dietro”.