Locri, sequestrate due scuole per truffa e abusi: 15 arresti

I carabinieri hanno sequestrato due scuole pubbliche di Locri, che sarebbero state costruite abusivamente. In manette 15 persone, tra cui dipendenti comunali e della Provincia.

Due scuole pubbliche di Locri, l’Istituto statale d’arte “Panetta” e l’Istituto professionale statale per l’industria e l’artigianato, sono state sequestrate oggi, venerdì 7 aprile 2017, dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.

I due edifici, che ospitano circa 800 studenti, sarebbero stati costruiti abusivamente. L’ingresso a scuola dei ragazzi è stato bloccato dai militari, che hanno eseguito anche 15 provvedimenti restrittivi della libertà personale, fermi e altre misure cautelari nei confronti di liberi professionisti, ex amministratori e dipendenti della Provincia di Reggio Calabria e del Comune di Locri. Ad emettere le ordinanze è stato il gip del Tribunale del capoluogo calabrese.

Presunte collusioni con la cosca Cordì

L’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria ha vagliato atti e delibere provinciali e comunali emanati tra il 2015 e il 2017, evidenziando numerose irregolarità. L’inchiesta avrebbe anche portato alla luce collusioni tra i destinatari delle misure cautelari e la cosca Cordì di Locri, di cui i fermati avrebbero favorito gli affari. I Cordì sono una ‘ndrina di Locri, rivale di quella dei Cataldo. Il clan ha una presenza molto forte nella cittadina ionica reggina, così come a Portigliola, Gerace e Antonimina.

I Cordì sono insediati anche in altre zone d’Italia, in particolare a Camerino, nelle Marche, e a Modena, in Emilia Romagna. Nei confronti degli arrestati sono state formulate, a vario titolo, le accuse di truffa aggravata e continuata, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture. I provvedimenti di sequestro delle due scuole sono stati notificati dai militari ai dirigenti degli istituti.

Sequestri preventivi per 12 mln di euro

Nell’ambito dell’operazione, denominata “€uro-Scuola”, i carabinieri hanno anche proceduto a effettuare il sequestro preventivo di beni per equivalente, per un ammontare complessivo di 12 milioni di euro. Gli studenti delle due scuole oggi sono rimasti a casa e non è ancora noto quando e con quali modalità potranno riprendere le consuete attività didattiche. Il ritorno alla normalità, infatti, dipenderà dall’esito dei controlli di sicurezza disposti dalla procura sui due edifici.