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Louise Manzon, la scultura e l'anima: "L'arte porta messaggi"

Londra, 13 lug. (askanews) – Una pratica artistica che guarda alla relazione tra l’uomo e la natura e guarda anche all’interno, alla sfera dei sentimenti e del tempo. Louise Manzon, scultrice franco-brasiliana con base a Milano e New York, è tra i protagonisti della Biennale d’arte di Londra 2025, in programma al Chelsea Old Town Hall.

Per l’occasione Manzon ha realizzato “Guardiano dell’anima”, una scultura ispirata ai cavalieri talismanici del popolo africano Kotoko. “Mi sono ispirata a questo popolo del Ciad – ha detto l’artista ad askanews – un popolo guerriero che porta questo amuleto per proteggere non il loro corpo per fare che torni a casa sano, ma per proteggere le loro anime, il loro stato mentale e questo io volevo trasmettere con questo mio cavallo: l’importanza dell’integrità, dell’equilibrio, della sanità mentale, che nel mondo di oggi è una cosa da discutere molto, da pensare molto”.

Secondo l’artista le opere devono contenere un messaggio, devono essere un dispositivo che innesca reazioni e conseguenze anche al di fuori dell’ambito del mondo dell’arte. “Oggi un artista – ha aggiunto Louise Manzon – non ha più, secondo me ovviamente, il diritto di fare arte per l’arte, deve trasmettere qualcosa, perché siamo in una epoca di emergenza in tutti i sensi. Ed è l’emozione che l’artista cerca, almeno io, in tutto quello che faccio”.

La London Art Biennale, in programma dal 17 al 20 luglio, è curata dalla Confederazione Internazionale dei Critici d’Arte, dal Museo d’Arte di Chianciano e dalla Gagliardi Gallery.