Un concetto profondo, che va oltre la semplice commercializzazione di corpi illuminanti di design ma si espande verso un significato più alto e profondo: luce come bellezza, ispirazione e nutrimento per l’anima.
Arredoluce – https://arredoluce.it questo il nome dell’azienda fondata dai fratelli Giovanni e Silvano Ferrari – ha saputo distinguersi con soluzioni illuminotecniche all’avanguardia, in cui tecnologia e stile si fondono in creazioni dal forte impatto estetico. Ma il vero tratto distintivo di questa realtà veronese, da decenni nel panorama economico locale e nazionale, è sempre di più l’apertura al mondo della cultura e dell’arte contemporanea. In altre parole il nuovo mecenatismo.
Nel segno della luce
All’interno del proprio showroom, Arredoluce ha infatti inaugurato uno spazio espositivo permanente denominato «La luce è vita per l’arte»: un layout dedicato a mostre, installazioni e performance artistiche, di cui direttore artistico e curatore degli allestimenti è il designer Elvilino ZangrandiUn progetto visionario, che trasforma l’ambiente aziendale in un luogo di incontro tra creatività e industria, dove le opere sono letteralmente e simbolicamente per definizione “sotto i riflettori”.
La mostra attualmente in corso fino al 30 maggio 2025 si intitola «Labirinti. Dove il pensiero si fa sentiero» dell’artista Andrea Prandi, già presente con sue creazioni alla 57^ Biennale Arte di Venezia, al Pall Mall Gallery di Londra e Expo 2020 di Dubai. Nei mesi a venire, molto probabilmente in autunno, ci saranno vernissage di altri eventi.
Da una intuizione dell’associazione “In principio era la luce” è nato quindi il desiderio di incontrare persone che nel proprio percorso artistico si sintonizzano sulle lunghezze d’onda della Luce, come elemento di creatività e ispirazione.
Raggi creativi
Ogni esposizione allestita da Arredoluce all’interno della propria sede di San Giovanni Lupatoto, diventa così un’occasione per ribadire il legame tra luce materiale e luce interiore. E per sostenere concretamente la cultura come motore di crescita collettiva. L’iniziativa riflette la mission ampia e coraggiosa dei titolari: fare impresa oggi significa anche accendere e lanciare dardi di bellezza e consapevolezza nel tessuto sociale. Con questo progetto che diventerà un format, l’azienda veronese conferma che la luce non serve solo a illuminare gli ambienti, ma anche a dare risalto a ciò che merita di essere visto, condiviso e valorizzato. Con occhi nuovi. Un esempio di come l’economia possa incontrare l’arte e la responsabilità culturale, togliendola dai suoi coni d’ombra. Per dare vita a nuove prospettive.