È arrivata al traguardo la Manovra 2026, dopo giorni di bozze, voci di corridoio e riunioni fiume a Palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri l’ha approvata, mentre il Documento programmatico di bilancio è già finito a Bruxelles. Cosa contiene? Dentro ci sono numeri, ma anche scelte politiche nette: tasse alleggerite per gli statali, tagli ai ministeri, sigarette più care, più fondi a sanità e imprese.
Un equilibrio precario, dicono alcuni. Ma è quello che il governo ha deciso di difendere.
Manovra 2026 cosa contiene: Irpef più bassa e tagli al pubblico impiego?
Il cuore della manovra 2026 è il taglio dell’Irpef. Il governo punta al ceto medio, con l’abbassamento dello scaglione dal 35% al 33%. Una misura che, secondo le stime, costerà circa 9 miliardi in tre anni. Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha commentato ai cronisti fuori dalla Camera: “L’ideale è arrivare a 60mila euro di reddito, ma bisogna vedere le coperture”. Poi ha aggiunto che la manovra “si chiuderà venerdì 17 ottobre in Consiglio dei ministri”, sottolineando le priorità dell’esecutivo: “Aumenti salariali, ceto medio e sanità, con nuove assunzioni e stipendi più alti”.
Per il pubblico impiego arriva finalmente la defiscalizzazione del salario accessorio, un punto chiesto da anni dai sindacati. La misura cosa contiene? Prevede una cedolare secca del 10% su bonus e premi per chi non supera i 60-80mila euro di reddito, escludendo straordinari e indennità. Una boccata d’aria per chi lavora nello Stato, anche se non mancano i dubbi su tempi e modalità.
Sui tagli ai ministeri la linea è chiara: risparmi per 8 miliardi in tre anni, di cui 2,3 già nel 2026. Il ministero del Lavoro dovrà contribuire per circa un miliardo, la Cultura con 200-300 milioni. Il Viminale, invece, è al lavoro sulla riorganizzazione delle centrali d’acquisto, mentre — scrive Il Messaggero — il ministero della Salute analizza i costi dei ricoveri e dell’attività intramoenia. Sotto osservazione anche mense e parco auto.
Manovra 2026 cosa contiene: sigarette più care e nuovi fondi per sanità e imprese
Tra le misure più discusse c’è quella sulle sigarette: tra il 2026 e il 2028 il prezzo aumenterà di un euro e mezzo a pacchetto. Un rincaro graduale, legato alla revisione delle accise a partire dal prossimo gennaio.
Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza arriveranno invece nuove risorse. Il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, ha annunciato che “la revisione del Pnrr porterà circa 5 miliardi in più nel 2026. Abbiamo richiesto l’ottava rata e arriveremo a 153 miliardi entro la fine del prossimo anno”.
La sanità potrà contare su 7 miliardi in tre anni, 2,4 solo per il 2026. Una parte servirà per nuove assunzioni e migliori trattamenti economici al personale. Altri 7 miliardi andranno a imprese e innovazione: lo 0,13% del Pil nel 2026, lo 0,10 nel 2027, lo 0,8 nel 2028.
Un puzzle complesso, dove ogni cifra pesa. E in cui la politica cerca di bilanciare consenso e realtà economica. Come sempre, la vera partita si giocherà nei prossimi mesi, quando arriveranno i conti veri.