Roma, 29 set. (askanews) – Maria Grazia Chiuri, la stilista che solo quattro mesi fa aveva lasciato, dopo nove anni, la direzione creativa di Dior, presenta la sua nuova avventura. A Roma, la sua città, cinque anni fa ha acquistato e poi magnificamente restaurato lo storico Teatro della Cometa, e ora insieme alla figlia Rachele Regini e ai responsabili del Comitato scientifico Lorenzo Salveti, Massimo Spada, e Sara Castiglioni, ha presentato i primi spettacoli in programma.
“Siamo molto felici, personalmente sono molto felice che, una volta che il teatro è stato restaurato, può iniziare questa prima parte della stagione. Credo che sia importante che piano piano il teatro sia un punto d’incontro. – ha detto Chiuri – C’è dalla musica classica alla musica contemporanea alla prosa, ma in futuro speriamo anche del balletto o altre cose, non abbiamo chiusure in questo senso. E’ un’idea di un posto che è comunque in dialogo”.
La stagione apre con la musica contemporanea di Lucy Railton, il 9 ottobre, proseguirà con un omaggio a Patrizia Cavalli di Iaia Forte, il 16 e 17, mentre il 18 ci sarà il concerto inaugurale “Roma negli attuali anni ’20”, con musiche di Ciajkovskij, Piazzolla, Rachmaninov, Ravel, eseguite da alcuni dei più brillanti interpreti della scena musicale contemporanea. Il 9 novembre il Teatro della Cometa ospiterà il concerto di Danilo Rea su “Gli anni ’20 a New York”, il 19 si esibirà la polistrumentatista Valentina Magaletti, mentre dal 25 al 30 sarà in scena l’adattamento teatrale di Glauco Mauri di “Delitto e Castigo” diretto da Andrea Baracco.
Un programma che abbraccia diverse espressioni artistiche, tocca memoria e contemporaneità, sulla scia del lavoro svolto dalla mecenate Mimì Pecci Blunt, fondatrice, nel 1958, del Teatro della Cometa. “Vogliamo far conoscere questa donna, quindi sicuramente continueremo a fare ricerca nel suo grande archivio, per raccontare tutta la storia di questa incredibile donna e di quello che lei ha fatto anche all’interno del teatro. – ha spiegato Chiuri – Lei sicuramente amava sia la prosa che la musica, quindi anche studiando cerchiamo, ovviamente, riproponendo in modo contemporaneo, di attenerci alle sue linee guida”.