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Mercoledì, la copertura da parte dei media russi del rinnovato impegno degli Stati Uniti per porre fine al conflitto in Ucraina è stata sorprendentemente limitata. Nonostante i titoli globali si concentrassero sulle iniziative diplomatiche americane, i principali canali di informazione statali russi hanno dedicato gran parte del loro tempo a eventi nazionali, come la visita del presidente Vladimir Putin in Kyrgyzstan.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di aver inviato delegati a incontrare funzionari russi e ucraini, con l’obiettivo di finalizzare un accordo di pace. Secondo le notizie, Kiev avrebbe accettato un nuovo quadro di pace, che tiene maggiormente conto delle sue preoccupazioni. Tuttavia, la reazione del Cremlino è stata piuttosto tiepida.
La reazione dei media russi
Il canale statale Rossia 24 ha accennato alle trattative solo dopo 13 minuti dall’inizio del suo notiziario pomeridiano, interrompendo la discussione con un collegamento in diretta dal Congresso dei Giovani Scienziati in Russia. Durante il servizio, un presentatore ha affermato che “l’Europa sta ostacolando” il processo di pace, facendo riferimento alle critiche dei leader europei sul piano iniziale di 28 punti presentato dalla Casa Bianca.
Le accuse di sabotaggio
Un corrispondente di Rossia 24 ha suggerito che la diffusione di conversazioni telefoniche tra rappresentanti russi e l’inviato speciale americano, Steve Witkoff, fosse un tentativo di sabotare i colloqui di pace. Secondo lui, tale registrazione è emersa proprio mentre il piano di pace stava prendendo forma, il che indicherebbe l’intenzione di alcuni politici a Londra e Bruxelles di ostacolare il dialogo tra Mosca e Washington.
Questa posizione è stata ribadita dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha definito le fughe di notizie come tentativi di “danneggiare le modeste tendenze verso un accordo attraverso i colloqui di pace”. Nonostante questo, le autorità russe non sembrano intenzionate a rivedere le loro dure richieste per porre fine al conflitto.
Le posizioni di Mosca sulle proposte di pace
Yury Ushakov, consigliere per la politica estera della presidenza russa, ha affermato che Mosca vede alcuni aspetti del piano di pace con favore, ma ha anche notato che molte questioni necessitano di discussioni approfondite tra esperti. D’altra parte, il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha adottato un tono più severo, chiarendo che non ci sarà spazio per concessioni o abbandoni degli obiettivi di Mosca.
La questione delle concessioni
Ryabkov ha dichiarato: “Le varie versioni di questo piano sono solo strumenti di contrattazione. Non ci sarà alcuna concessione o abbandono delle nostre posizioni sui temi chiave per il raggiungimento dei nostri obiettivi”. Questo atteggiamento riflette una volontà di mantenere una linea dura nelle trattative.
Il canale statale Channel One ha menzionato i progressi nelle negoziazioni solo dopo dieci minuti di trasmissione. Ha riportato le dichiarazioni di Peskov, che ha descritto la situazione attuale come un’ “informativa caotica”, attribuendo parte della confusione all’ “avalanche di disinformazione” proveniente da parte di coloro che, secondo lui, cercano di minare il piano americano.
Critiche a Zelensky e prospettive future
Il quotidiano Kommersant ha messo in evidenza le conversazioni trapelate con il titolo provocatorio “Chi ha incastrato Steve Witkoff?”. Inoltre, il giornale Moskovsky Komsomolets ha pubblicato un articolo critico nei confronti del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, accusandolo di essersi lasciato trasportare troppo dalle sue aspettative, ponendo condizioni che potrebbero complicare ulteriormente le trattative.
Il momento cruciale si avvicina, ma resta incerto se porterà a una vera conclusione del conflitto o all’inizio di un nuovo ciclo di tensioni. La strada verso la pace appare ancora irta di ostacoli e incertezze.