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Medicina, in Italia 800mila casi di scompenso cardiaco: "Corretta terapia è svolta"

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Roma, 10 ott. (Adnkronos Salute) - Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica in forte aumento che registra 800mila casi nel nostro Paese e rappresenta a livello mondiale la principale causa di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni. Tra le cause più frequ...

Roma, 10 ott. (Adnkronos Salute) – Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica in forte aumento che registra 800mila casi nel nostro Paese e rappresenta a livello mondiale la principale causa di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni. Tra le cause più frequenti vi sono la cardiopatia ischemica, le coronaropatie, l'ipertensione, il diabete, un pregresso infarto e alcune malattie congenite.

Ma anche aritmie, malattie del pericardio e dell'endocardio o problemi alle valvole cardiache possono scatenare questa patologia. Oggi e domani i cardiologi ospedalieri Anmco si sono dati appuntamento a Roma per la Convention nazionale dei Centri scompenso cardiaco Anmco 2025, un evento scientifico focalizzato sulle innovazioni e sulle strategie cliniche più efficaci per la gestione dell’insufficienza cardiaca.

"L'insufficienza cardiaca rappresenta un importante problema di salute pubblica su scala globale, con alti tassi di morbilità, mortalità ed utilizzo di risorse sanitarie – spiega Massimo Grimaldi, presidente Anmco e direttore della Cardiologia dell'ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) – Essendo la destinazione finale di varie malattie cardiache, la sua prevalenza aumenta progressivamente con l'età. I pazienti affetti da un quadro di scompenso cardiaco hanno infatti una prevalenza nella popolazione generale di circa 1,7 %, che arriva intorno al 10% nel paziente con oltre 65 ani e raggiunge nell'ultraottantenne addirittura una prevalenza del 20%. Il numero dei pazienti affetti da scompenso cardiaco negli ultimi decenni è aumentato in maniera esponenziale a causa dell'allungamento della vita e grazie a migliori capacità diagnostiche. Anche le possibilità terapeutiche farmacologiche e non negli ultimi anni sono notevolmente migliorate.  Oggi una corretta terapia può cambiare la traiettoria della storia naturale della malattia, garantendo una migliore sopravvivenza, riduzione delle ospedalizzazioni e migliore qualità di vita".

"La migliore prevenzione per lo scompenso cardiaco – continua Grimaldi – inizia sicuramente con l'adozione di uno stile di vita sano e con il controllo dei fattori di rischio come ipertensione, ipercolesterolemia, diabete e obesità. Malgrado gli ottimi risultati registrati nel corso degli ultimi anni in numerosi protocolli di studio, le nuove terapie incontrano alcune difficoltà di diffusione nel mondo reale. Altri trattamenti risultano estremamente promettenti, ma ancora di nicchia o con dati non consolidati. Questa convention si pone l'obiettivo di coinvolgere tutti coloro che si occupano di insufficienza cardiaca sul territorio nazionale per focalizzare l'attenzione sulle innovazioni più rilevanti e sulle modalità, sia cliniche che organizzative, per ottimizzare le cure di una sindrome con un forte impatto sia prognostico che economico".

"L'insufficienza cardiaca è davvero una sfida per la sanità, è fondamentale una diagnosi precoce perché oggi abbiamo a disposizione dei farmaci raccomandati, i cosiddetti quattro pilastri terapeutici – sottolinea Fabrizio Oliva, past president Anmco e direttore della Cardiologia 1 dell'ospedale Niguarda di Milano – I dati dello studio Bring Up 3 Scompenso, ultima puntata di ricerca osservazionale Anmco, ci hanno dimostrato la capacità da parte del cardiologo italiano di utilizzare questi quattro trattamenti in percentuale elevata, con numeri superiori a tutti i registri recentemente pubblicati in ambito internazionale. Lo studio Bring Up 3 Scompenso è stato concepito come un'iniziativa a livello nazionale con l'obiettivo di guidare l'implementazione delle più recenti linee guida nella pratica clinica nazionale e migliorare la qualità complessiva dell'assistenza ai pazienti con insufficienza cardiaca. Allo studio ha partecipato un numero molto elevato di centri cardiologici italiani, fornendo così un quadro completo della realtà cardiologica del nostro Paese, e più del 65% dei centri ha raggiunto o superato l'obiettivo di 30 pazienti previsto dal protocollo. Questa ricerca osservazionale rappresenta un'esperienza unica a livello nazionale ed europeo. Questo testimonia ancora una volta come la partecipazione associativa sia il motore per il miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie e per il raggiungimento di importanti obiettivi di ricerca scientifica".

"Nel corso della convention si parlerà anche di ipertensione polmonare, malattia rara e complessa, in cui la definizione eziologica e il corretto inquadramento diagnostico sono gli unici e indispensabili presupposti per curare al meglio il paziente – evidenzia Federico Nardi, presidente designato Anmco e direttore della Cardiologia dell'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato (Alessandria) – Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha compiuto significativi progressi nella comprensione della fisiopatologia e nello sviluppo di terapie mirate, migliorando la qualità e l'aspettativa di vita dei pazienti. Pertanto, resta essenziale porre una diagnosi precoce, riconoscendo tempestivamente i segni dell'ipertensione polmonare e avviando un percorso efficace e personalizzato per i nostri pazienti".

"Spesso il quadro clinico con cui si manifesta l'ipertensione polmonare si intreccia con diverse malattie – prosegue Nardi – e il medico che si interessa di scompenso cardiaco deve essere pronto a impostare un corretto percorso diagnostico al fine di identificare la causa dell'aumento delle pressioni polmonari, presupposto indispensabile per curare al meglio il paziente. Il team multidisciplinare di cui tanto si parla nelle linee guida Esc/Ers sull'ipertensione polmonare non si improvvisa, ma è il risultato di un lungo percorso, di tanta esperienza, complicità e confronto. Questa parentesi della Convention dei Centri scompenso ha lo scopo di dimostrare come sia complesso il percorso diagnostico del paziente con ipertensione polmonare, quanto sia importante definire una corretta e se possibile precoce diagnosi eziologica, a cui deve sempre seguire un appropriato indirizzo terapeutico. Fare cultura è un obiettivo fondamentale non solo nelle cronicità, ma anche nelle fasi acute della malattia".