Milano, aggressore del treno scarcerato. Politici in protesta

Scarcerato l'aggressore dell'agente accoltellato a Milano in stazione Centrale: i politici protestano e si cerca un modo per procedere all'espulsione.

L’uomo che lunedì ha tentato di accoltellare l’agente alla stazione Centrale di Milano, è stato scarcerato per decisione del gip.

Diallo non è stato accusato di tentato omicidio, perché ha usato il coltello solo per divincolarsi. Nel mentre, numerose sono le poteste da parte dei politici e grande è la loro indignazione.

La scarcerazione di Diallo e la reazione dei politici

Il gip Maria Vicidomini ha deciso di scarcerare Saidou Momodou Diallo, il 31enne che ha tentato lunedì di accoltellare il controllore della stazione Centrale, a Milano. I motivi che hanno portato il gip a questa scelta sono da ritrovarsi nel fatto che Diallo, avendo sferrato il colpo alla schiena, che era coperta dal giubbotto antiproiettile, avrebbe solo provocato un piccolo taglio sul giubbotto, non mirando a nessun organo vitale.

Quindi, non avrebbe avuto intenzione di uccidere l’agente, ma solo di liberarsi dalla sua presa per poter fuggire. Le motivazioni fanno certo discutere e indignate sono state le reazioni dei politici.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, definisce la decisione come una di quelle che “lasciano a bocca aperta”, mentre Stefano Parisi parla di “perdita di credibilità delle istituzioni”. Inoltre, il deputato Pd Emanuele Fiano afferma che l’unico interesse è che “questa persona che non doveva rimanere in Italia venga portata fuori dal Paese”, mentre il segretario della Lega, Paolo Grimoldi, si chiede se non basti aver tentato di accoltellare un poliziotto “per farsi più di due giorni di carcere”.

Anche Matteo Salvini si scatena sui social, pubblicando su Facebook un post in cui fa riferimento all’accaduto come a una “vergogna”, aggiungendo che “se avesse accoltellato non un ‘semplice poliziotto’, ma un parente di un giudice o di un politico, non sarebbe a spasso” e concludendo con il suo noto hashtag “#stopinvasione”. Le critiche, quindi, anche se in modo differente, accomunano sia sinistra che destra.

Per Diallo, l’espulsione è stata il verdetto finale, ma le procedure potrebbero risultare più complicate del previsto.

Non ci sono, infatti, accordi diplomatici tra Italia e Guinea e l’uomo potrebbe essere trasferito al Cie di Torino, in attesa che vengano completati tutti i processi di riconoscimento.

Arrestato l’aggressore di Lodi

In questo putiferio, un’altra scintilla si è aggiunta a infiammare la situazione già traballante: una nuova aggressione è avvenuta a Lodi, dove un controllore del treno è stato accoltellato ieri da un uomo di origini straniere. L’uomo è riuscito a fuggire, ma è stato fermato in serata dagli uomini della Polfer, alla stazione di Codogno, ed è stato immediatamente arrestato.

Le sigle della categoria hanno indetto uno sciopero per protestare contro i bassi livelli di sicurezza che ci sono nelle stazioni e sui treni. Lo sciopero è fissato per lunedì prossimo, avrà una durata di otto ore e riguarderà tutto il personale di bordo, macchinisti e controllori.