Ministro Trenta trasferisce il marito agli Affari Generali

La ministra della Difesa Trenta ha tentato di spegnere le accuse di conflitto di interessi trasferendo il marito all'ufficio Affari Generali.

Il 4 giugno 2018, durante il suo primo giorno di lavoro la ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha disposto il trasferimento del capitano dell’esercito Claudio Passarelli.

Il capitano Passarelli, nonché marito della Ministra, era ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti, adesso invece è stato destinato all’ufficio Affari Generali. L’impiego del capitano Passarelli presso il Ministero retto della moglie aveva portato l’opposizione ad accusare la ministra Trenta di conflitto d’interessi. Con un post su Facebook la Ministra Trenta annuncia la disposizione che vorrebbe far placare le polemiche dell’opposizione.

Ministro Trenta, “ingiustificato” il conflitto di interessi

Elisabetta Trenta dà inizio alla sua attività da ministra della Difesa pubblicando un post su Facebook, di “avvio dei lavori”. Immediata premura della ministra è stata occuparsi delle accuse di conflitto di interessi giunte dall’opposizione. Sembra che il marito di Elisabetta Trenta, il capitano Claudio Passarelli, lavorasse all’interno del Ministero guidato dalla moglie: era ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti.

La ministra Trenta ha disposto che il capitano Passarelli venisse trasferito all’ufficio Affari Generali:

Infine, non ho perso occasione per spegnere ogni sterile polemica promossa in queste ore da alcune forze politiche. Nonostante mio marito, il capitano Claudio Passarelli, non si sia mai occupato infatti di armamenti, a differenza di quanto scritto invece da alcuni organi di stampa, ho comunque chiesto il suo trasferimento agli Affari Generali, retto da un dirigente civile, che sovrintende alle esigenze organizzative e logistiche del funzionamento del segretariato generale.
Il M5S lavora in questo modo, con trasparenza e coerenza, al di sopra di ogni più piccolo – ed ingiustificato come in questo caso – sospetto.

Nuove polemiche

Come riporta Il Fatto Quotidiano, secondo fonti vicine alla ministra, il marito non avrebbe nessun competenza in materia di acquisti o contratti ma, ciononostante, verrà comunque trasferito agli Affari Generali. L’ufficio a cui è stato destinato il marito, come spiega la stessa ministra, è “retto da un dirigente civile, che sovrintende alle esigenze organizzative e logistiche del funzionamento del segretariato generale”.

Le intenzioni di spegnere le polemiche dell’opposizione si sono però rivelate illusorie.

Michele Anzaldi, eletto alla Camera dei deputati per il PD, ha infatti pubblicato un post sul suo profilo Facebook in cui rinnova le accuse nei confronti della ministra (e non solo in materia di conflitto di interessi):

La decisione della neoministra della Difesa Trenta di trasferire di ufficio il marito, capitano dell’esercito impiegato presso il ministero, è la conferma che le nostre denunce di conflitto di interessi erano pienamente fondate, sebbene siano state accolte nel totale silenzio del premier Conte, dei vice Di Maio e Salvini e dei maggiori esponenti M5s, a partire da Grillo e Di Battista.
Ma siamo di fronte ad un semplice palliativo che serve a confondere ancora di più le acque: la ministra faccia chiarezza sui suoi rapporti con il settore privato della guerra, sulle attività di reclutamento di mercenari da parte della società per cui lavora da 21 anni e sui suoi rapporti con i servizi segreti.