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Modello 730, novità per gli investimenti all'estero

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Novità anche per il riquadro Rw che allarga la "gamma" di dichiarazioni da effettuare per gli investimenti all'estero

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Novità in vista per la dichiarazione dei redditi targata 2009.

Questa volta le “innovazioni” riguardano il modulo Rw, ovvero quel riquadro della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, delle società semplici ed equiparate e degli enti non commerciali, nel quale bisogna indicare i dati relativi ai trasferimenti e alle consistenze di capitali all’estero.

L’Rw è un qudro non reddituale, ovvero non finalizzato al calcolo del reddito imponibile, ma necessario solo ad evidenziare alcuni dati per fini fiscali.
Da quest’anno questo riquadro finisce con l’interessare molti più contribuenti rispetto allo scorso anno, sebbene i lavoratori dipendenti ed i pensionati potranno presentarlo insieme al frontespizio del modello unico, potendo in tal modo continuare ad utilizzare il modello 730 per sfruttare i vantaggi del conguaglio della propria posizione fiscale.

Ne consegue che, chi non abbia presentato entro lo scorso 30 aprile il modello 730 al proprio datore di lavoro, potrà affidarsi ad un Caf o ad un intermediario finanziatio per egolare la propria posizione fiscale, entro il termine del 31 maggio, anche se si è tenuti a compilare il riquadro Rw, presente solo nel modello unico e non nel 730.

Le novità sono state introdotte dall’Agenzia delle Entrate che, con la circolare 43/E/2009, ha teso a stabilire un maggior controllo, rendendo obbligatorio riportare nel modulo Rw non solo le attività di natura finanziaria, ma anche tutte le altre tipologie di investimento fatte all’estero, a precindere dall’effettiva produzione di redditi imponibili in Italia.
Ne consegue che da quest’anno dovranno essere dichiarati gli immobili posseduti all’estro, i beni mobili suscettibili di uso economico, gli oggetti preziosi, le opere d’arte, gli yacht e così via.
E’ bene chiarire che dichiarare tali beni nel riquadro Rw non implica un aumento delle imposte, visto che, ad esempio, detenere un immobile in affitto all’estero non produce un reddito tassabile in Italia.