Morta a 98 anni Virginia Gattegno: era l’ultima testimone della Shoah a Venezia

L'amata insegnante Virginia Gattegno è morta in una casa di riposo del Ghetto di Venezia: era l’ultima testimone degli orrori della Shoah della regione

Lutto fra coloro che preservano la Memoria, è morta a 98 anni Virginia Gattegno, l’ultima testimone della Shoah a Venezia.

La Gattegno fu deportata ad Auschwitz a 21 anni, nel 1944, sopravvisse al campo di sterminio ed in seguito divenne maestra e scrittrice. Virginia Gattegno è spirata nella casa di riposo del Ghetto di Venezia nella giornata di martedì 22 febbraio. Era nata nel 1923 e cresciuta tra Roma e Anzio, a soli 21 anni benne deportata da Rodi dove il padre dirigeva la scuola ebraica al campo di sterminio in Polonia.

Morta Virginia Gattegno, sopravvisse alla Shoah e ne scrisse

Con lei presero la via del lager sua nonna Sara, la mamma Marcella, i fratelli Alberto e Michele e la sorella Lea, sopravvisse soltanto lei. Avrebbe raccontato la maestra Virginia: “Eravamo più morti che vivi, il viaggio era stato spettrale ma non immaginavamo fosse solo l’inizio e che si potesse scendere di molti scalini verso l’inferno”. La donna non parlò di quell’esperienza orribile per anni, poi decise di scriverne.

Lo fece con un libro, Per chi splende questo lume (Rizzoli), scritto a quattro mani con Matteo Corradini. Un ricordo commosso è arrivato da Dario Calimani, presidente della Comunità Ebraica di Venezia: “Oggi la Comunità è più sola, perché è scomparsa Virginia Gattegno, l’ultima sopravvissuta della Shoah. In questo momento così triste, la Comunità ebraica di Venezia si stringe attorno ai familiari di Virginia. Il Suo nome sia in benedizione”.

Luca Zaia: “Tenere viva la memoria della Shoah”

I funerali si terranno giovedì 24 alle 12 in campo del Ghetto Novo a Venezia. Ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia: “Non solo per Venezia ma per tutto il Veneto da oggi viene a mancare una testimone diretta che ha provato sulla sua carne la più grande tragedia del ventesimo secolo. Anche nel suo ricordo si fa più alto il debito d’onore di tenere sempre viva la memoria della Shoah.

In questo momento così triste per la famiglia e tutti coloro che credono nel valore della testimonianza come antidoto al ripetersi dei peggiori drammi della Storia mi stringo al presidente Calimani e a tutta la Comunità nel porgere le condoglianze ai congiunti”.