Trentacinque provvedimenti di custodia cautelare sono stati eseguiti dai carabinieri della compagnia di Mondragone tra le province di Caserta, Napoli, Milano e Pisa.
Trentatré le persone coinvolte, delle quali 27 sono finite in carcere e 5 ai domiciliari, mentre per una è scattato il divieto di dimora nel Lazio e in Campania.
Questi sono colpevoli dei reati di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, e ricettazione, tutti aggravati dal metodo mafioso. Sono stati posti sotto sequestro, tre fucili con munizioni, risultati rubati, e utili alle intimidazioni del gruppo criminale.
L’altra parte dell’ inchiesta
La seconda branca dell’inchiesta riguarda invece i reati di associazione camorristica, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco in luogo pubblico e ricettazione.
Contestati 14 episodi estorsivi, tutti relativi a esercizi commerciali, imprese edili e installatori di slot machine a Mondragone. Il pizzo veniva estorto con continue intimidazioni, queste portate a termine attraverso soprattutto l’ormai nota tecnica delle “stese” di camorra.
E’ stato confermato anche il caso di un installatore di slot machine che è stato picchiato perché versasse soldi al clan, 75 euro per ogni lavoro portato a termine.