L’annuncio è arrivato al Senato della Repubblica durante la presentazione de La Dolce Via Festival, l’iniziativa ideata da Benedetta Paravia, presidente dell’associazione A.N.G.E.L.S., che dal 24 al 26 novembre porterà il cinema italiano ad Abu Dhabi e Dubai.
Il progetto punta a creare un polo stabile di coproduzioni, scambi formativi e collaborazioni artistiche tra i due Paesi, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’Italia come protagonista nel dialogo culturale del Mediterraneo allargato.
«La nascita di un hub cinematografico – è stato sottolineato durante la presentazione – rappresenta un tassello fondamentale della politica estera del Governo Meloni, che negli ultimi due anni ha saputo trasformare il rapporto con gli Emirati in un partenariato strategico ad alto valore aggiunto».
Dalla storica visita in Italia del presidente Mohamed bin Zayed al Nahyan al successivo viaggio della premier Giorgia Meloni ad Abu Dhabi, il dialogo tra Roma e il Golfo ha portato alla firma di 14 accordi governativi e oltre 30 intese nel settore privato, coinvolgendo più di 200 operatori italiani ed emiratini. A questi risultati si aggiungono 40 miliardi di dollari di investimenti emiratini in Italia, a conferma della solidità di una cooperazione che oggi si estende anche alla cultura.
L’hub cinematografico sarà la piattaforma di riferimento per joint venture e percorsi formativi tra studenti emiratini e scuole di cinema italiane, promuovendo al tempo stesso il Made in Italy nel mondo e sostenendo la produzione di contenuti condivisi tra le due cinematografie.
Nelle parole pronunciate in Senato, il cinema è stato definito «la scuola dell’uomo, un linguaggio universale che unisce le differenze e trasforma la diversità in opportunità». Un ponte tra tradizione e innovazione: da un lato l’Italia, culla di un’arte capace di emozionare il mondo con Rossellini, Fellini e De Sica; dall’altro gli Emirati, nuova frontiera di creatività e sviluppo culturale.
Richiamando due proverbi arabi – «Man jadda wajada» (chi si sforza, trova) e «Tabda al-shajarah bi-badhrah» (un albero comincia con un seme) – è stato ricordato come questo progetto rappresenti «il seme di una collaborazione destinata a crescere».
Un messaggio che sintetizza la visione del Governo Meloni: promuovere la presenza italiana nel mondo non solo attraverso la forza economica e tecnologica, ma anche con la cultura, che resta il più potente strumento di diplomazia e influenza globale.