Lo stallo nei colloqui tra le parti coinvolte nel conflitto a Gaza continua a preoccupare la comunità internazionale. Dopo l’ennesimo nulla di fatto nei negoziati, Regno Unito, Francia e Germania si preparano a un vertice telefonico nelle prossime ore per coordinare una risposta diplomatica e tentare di rilanciare il dialogo. L’obiettivo resta quello di ottenere una tregua e garantire l’accesso umanitario, in un contesto sempre più teso e instabile.
Negoziati a Gaza falliti: le dure parole di Steve Witkoff, inviato di Donald Trump
Secondo fonti informate citate dal giornalista di Axios Barak Ravid, a far saltare il negoziato sarebbe stata la richiesta avanzata da Hamas di liberare 200 prigionieri palestinesi condannati all’ergastolo per omicidio e altri 2.000 detenuti dopo il 7 ottobre, in cambio della liberazione di dieci ostaggi israeliani ancora in vita. Una proposta considerata eccessiva da Israele, che inizialmente aveva accettato il rilascio di 125 detenuti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito con fermezza, affermando che Israele non accetterà condizioni considerate una resa e che continuerà a perseguire gli obiettivi della guerra, tra cui il ritorno degli ostaggi.
“È una vergogna che Hamas agisca in modo egoistico. Hanno deciso di riportare a casa da Doha il nostro team dopo l’ultima risposta di Hamas, che chiaramente mostra la mancanza di desiderio di raggiungere un cessate il fuoco. I mediatori del Qatar ed egiziani hanno fatto grandi sforzi, ma Hamas non sembra coordinarsi o agire in buona fede. È una vergogna che Hamas abbia agito in questo modo egoista. Siamo determinati a porre fine a questo conflitto e a raggiungere una pace duratura a Gaza”, ha dichiarato Steve Witkoff.
Per sottolineare il cambio di strategia, è stato affermato che verranno ora prese in considerazione opzioni alternative per ottenere la liberazione degli ostaggi e favorire la creazione di un contesto più stabile per la popolazione di Gaza. Di fatto, si profila una prosecuzione del conflitto fino allo smantellamento completo di Hamas, eventualmente con il sostegno degli Stati Uniti. L’unica, tenue possibilità rimasta è che si tratti di una mossa estrema pensata per costringere il gruppo a scendere a patti su una proposta ritenuta accettabile da tutte le parti.
Negoziati a Gaza falliti, pressing di Gb-Francia-Germania: vertice telefonico imminente
Si allontana ulteriormente la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza: le delegazioni israeliana e statunitense si sono ritirate dal tavolo negoziale, lasciando la trattativa in una fase di stallo. Intanto, la crisi umanitaria nella Striscia continua a peggiorare, con una popolazione sempre più allo stremo.
In questo contesto, l’Europa prova a rilanciare l’iniziativa diplomatica: nella giornata di oggi, venerdì 25 luglio, è previsto un confronto telefonico tra Regno Unito, Francia e Germania. L’annuncio è stato dato ieri dal primo ministro britannico Keir Starmer, che ha parlato di un colloquio d’urgenza con i partner europei per discutere interventi immediati volti a fermare le violenze e garantire aiuti umanitari alla popolazione civile. Starmer ha sottolineato la necessità di lavorare a una soluzione duratura che preveda la fine delle ostilità, l’ingresso degli aiuti e un percorso verso la pace basato sul riconoscimento dello Stato palestinese e la formula dei due Stati.