Notte degli orrori in Piazza Duomo, parla una delle vittime delle molestie di Capodanno

Dopo la notte degli orrori in Piazza Duomo e le molestie di Capodanno una delle due studentesse tedesche ripercorre quei terribili momenti vissuti

Sulla notte degli orrori in Piazza Duomo con due studentesse tedesche molestate, palpate e terrorizzate dal “branco”, parla una delle vittime di quelle orribili molestie di Capodanno.

La 20enne ha affidato all’Ansa le immegini di quei momenti tremendi, con ricordi a volte vividi, altre sfocati dal trauma di quello che ha subito. 

Molestie di Capodanno a Piazza Duomo, il racconto: “Ancora non realizzo cosa sia successo”

Ha detto la ragazza: “Sono ancora traumatizzata, non riesco ancora a realizzare quello che è successo. Il mio cervello cerca solo di dimenticare tutto”. La studentessa ha spiegato poi che aveva anche provato a reagire ed a colpire uno degli aggressori: “Non riesco ancora a dormire, mi sveglio nel mezzo della notte tremando.

L’ho preso in faccia ma mi guardava ridendo, mi guardava con uno sguardo che diceva ‘fai quello che vuoi, tanto io continuo‘”. 

Piazza Duomo e moleste del branco a Capodanno: mani dappertutto, urla sguaiate e reggiseno strappato via

E ancora: “Ci stavamo guardando in giro, c’erano i fuochi d’artificio e la musica. Ho capito che mi stavano toccando e volevamo scappare ma c’era troppa gente, non potevano andarcene”.

Poi la sequenza terribile di step dell’orrore: “La mia amica è caduta, continuavano a spingerci in modo molto aggressivo e a un certo punto ho sentito mani dappertutto, anche dentro il reggiseno che mi è stato praticamente strappato”. La 20enne ha spiegato: “Non riesco a ricordare tutto, è successo tutto così in fretta, all’improvviso c’erano decine di persone addosso a noi e non capivo chi stesse facendo che cosa”. 

La vittima delle molestie di Capodanno: “Eravamo vicino alle transenne di Piazza Duomo ed abbiamo iniziato ad urlare”

 “So solo che a un certo punto eravamo vicine alle transenne e abbiamo iniziato a urlare, perché abbiamo visto che la polizia era lì”. Poi una nota polemica della giovane tedesca: “Ci hanno sicuramente viste, chiedevamo aiuto ma non hanno fatto nulla. Non ci aiutava nessuno e quando finalmente siamo riuscite ad arrivare dalla polizia, non ci capivano perché nessuno parlava inglese”. E in chiosa: “Solo un fotografo parlava inglese e ha provato a calmarci ma eravamo sconvolte, siamo ancora sconvolte, mi sveglio ancora con gli incubi tremando”.