Argomenti trattati
Accertamenti tecnici non ripetibili
La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Reggio Calabria ha avviato una serie di “accertamenti tecnici non ripetibili di tipo biologico” nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, assassinato nel 1991 a Piale, una frazione di Villa San Giovanni. Questo nuovo sviluppo segna un passo significativo nella ricerca della verità su un delitto che ha scosso l’Italia e ha avuto ripercussioni profonde sulla giustizia e sulla lotta alla mafia.
Indagini e indagati
Negli ultimi giorni, la squadra mobile ha notificato l’avviso ai 21 indagati, molti dei quali attualmente detenuti. Inizialmente, gli indagati erano 24, ma tre di loro sono deceduti negli ultimi anni, tra cui il noto boss di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro. Gli altri indagati sono i vertici di Cosa nostra catanese e membri di spicco della ‘Ndrangheta, accusati di omicidio. Tra questi, spicca anche il nome di Francesco Romeo, cognato di uno dei capi di Cosa nostra, Benedetto Santapaola, il quale, pur essendo presente nella lista, non può essere perseguito per l’omicidio di Scopelliti a causa di un’assoluzione in un precedente processo.
Il ruolo degli accertamenti biologici
Gli accertamenti tecnici si concentreranno su un fucile sepolto a Belpasso, in provincia di Catania, rinvenuto grazie alla testimonianza del collaboratore di giustizia Maurizio Avola. Inoltre, è stato effettuato un esperimento giudiziale per ricostruire la dinamica dell’agguato, utilizzando l’autovettura del magistrato, riportata sul luogo del delitto a distanza di 34 anni. Le tracce biologiche trovate sulla BMW, attualmente sequestrata, saranno confrontate con altri elementi per i quali si richiede un accertamento di tipo biologico. Questo processo di analisi inizierà il 30 maggio presso i laboratori del Gabinetto regionale di polizia scientifica di Reggio Calabria.
È importante sottolineare che, essendo questi accertamenti non ripetibili, gli indagati avranno la possibilità di nominare propri consulenti tecnici per partecipare alle operazioni. Questo aspetto garantisce un certo livello di trasparenza e tutela dei diritti degli indagati, in un contesto di grande delicatezza e rilevanza sociale.