Una tragedia familiare sconvolge Settala, dove una bambina di soli 10 anni è stata testimone dell’omicidio della madre, Amina Sailouhi, per mano del padre, Khalid Achak. Il dramma si è consumato tra urla disperate e una chiamata al 118, che non è riuscita a fermare la violenza. Un evento che lascia senza parole e segna indelebilmente la vita di una giovane vittima, costretta a confrontarsi con un orrore insostenibile.
Omicidio a Settala: una famiglia monitorata dai servizi sociali
L’Amministrazione comunale di Settala ha dichiarato il lutto cittadino dopo l’omicidio di una donna, avvenuto sabato sera in un condominio di via Cerca 12. Un altro femminicidio che segna la fine di una vita tra le mura domestiche, sotto gli occhi impotenti di una bambina.
La violenza si è consumata in un contesto monitorato dai servizi sociali, che non aveva mai segnalato un rischio imminente:
“Tutto ciò che era nelle nostre possibilità è stato fatto“, ha dichiarato il sindaco Massimo Gianfranco Giordano.
Il lutto cittadino rappresenta una riflessione profonda di una comunità che si interroga sul proprio presente e sul futuro dopo i drammatici eventi:
“A nome mio e di tutta l’amministrazione comunale esprimo profondo cordoglio per quanto è accaduto. La nostra comunità è sconvolta dalla tragedia famigliare che si è consumata e il pensiero di una bambina che ha dovuto affrontare quell’orrore ci lascia sgomenti”, ha concluso il primo cittadino.
Omicidio a Settala, dramma familiare: le urla della bambina mentre il padre uccide la madre
Una tragedia familiare si è consumata a Settala, dove una bambina di 10 anni ha assistito al femminicidio della madre e ha trovato la forza di chiamare i soccorsi, riferendo al 118 che “papà ha ucciso la mamma” e indicando l’indirizzo.
Nonostante fosse stato denunciato tre anni prima per maltrattamenti, non sarebbero state adottate misure cautelari nei suoi confronti. La coppia, di origine marocchina, viveva in un caseggiato popolare a Caleppio, frazione di Settala. Il marito, che sarebbe stato rinvenuto in stato di ebbrezza, è stato arrestato e condotto in carcere. Il PM ha avviato le indagini per omicidio aggravato, mentre nei prossimi giorni si terranno l’autopsia e l’audizione della bambina.
I vicini descrivono l’uomo come violento e spesso ubriaco. Raccontano anche di aver udito delle urla verso le 22 di sabato sera, tra cui un grido disperato proveniente dalla bambina di 10 anni: “Papà, no!”.