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Omnisyst e Blockchain: il Passaporto Digitale certifica il riciclo

Rimini, 7 nov. (askanews) – La transizione verso l’economia circolare si gioca oggi sulla trasparenza e sulla capacità di certificare l’effettivo destino dei materiali. È in questo contesto che Omnisyst e The Nest Company hanno presentato il “Passaporto Digitale del Rifiuto”: una piattaforma innovativa che sfrutta la blockchain per notarizzare i flussi post-raccolta. Lungi dall’essere un nuovo adempimento, queste tecnologie sono pensate come un supporto operativo cruciale per garantire tracciabilità e fiducia lungo tutta la filiera della Epr, la Responsabilità estesa del produttore, ormai obbligatoria in diversi settori strategici.

“Sulla trasparenza si crea la fiducia e dove c’è fiducia si riesce a lavorare in maniera più serena – ricorda Elisabetta Perrotta, direttore di Assoambiente – . Noi lavoriamo, peraltro, in un settore, quello della gestione dei rifiuti, dove bisogna forse ricostruire questa fiducia non solo con le istituzioni, ma anche con i cittadini. Perché solo lavorando insieme con istituzioni e i cittadini riusciamo a ottenere veramente gli obiettivi che l’Europa ci ha dato sull’economia circolare”.

L’Europa, infatti, spinge sulla Epr, in particolare su filiere ad alto impatto come il tessile. Qui, l’obbligo di raccolta differenziata sta generando un aumento di quantità che mette a dura prova un mercato del riuso già limitato.

“Sui rifiuti tessili urbani – secondo Andrea Fluttero, presidente di Unirau, Unione imprese raccolta riuso e riciclo abbigliamento usato – stiamo vivendo un periodo di grande trasformazione. Per qualche decennio questa raccolta era su base volontaria. Negli ultimi 3 anni, paese dopo paese, in Europa si è implementata l’obbligatorietà della raccolta. Questo ha aumentato i quantitativi. Questo aumento dei quantitativi sta saturando il mercato, si cominciano a vedere Comuni che ritirano i cassonetti e non si fa più la raccolta. In questa situazione sono anche calati di molto i valori di quello che si raccoglie e quindi il sistema che prima si autososteneva oggi ha bisogno di risorse economiche”.

Per sostenere questi schemi Epr e combattere il green washing, la risposta è la tecnologia digitale. Il Passaporto Digitale garantisce la storia di ogni materiale, offrendo una prova certa e verificabile, cruciale per i consorzi e gli operatori.

“Il passaporto digitale del rifiuto – spiega Riccardo Parrini, CEO The Nest Company e Project Leader Digital Passport Omnisyst – è un sistema per garantire la storia di quel materiale dalla sua nascita, quando è stato creato il rifiuto a quello che succede a valle, quindi quando quel rifiuto viene riciclato, oppure quello che avviene negli successivi passaggi, magari diventa nuova energia. Grazie all’utilizzo della blockchain e delle tecnologie di tracciabilità digitale… possiamo garantire l’effettivo destino di quel di quel materiale”.

Dalla filiera tessile all’elettronica, l’innovazione presentata a Ecomondo segna l’inizio di un nuovo standard di fiducia nella gestione dei rifiuti, trasformando la trasparenza in un asset strategico e un vantaggio competitivo.