Sembra un’estate come le altre, ma non lo è. Nel Mar Mediterraneo si sta verificando un’ondata di caldo nelle acque che preoccupa non poco chi il mare lo studia e lo vive.
Caldo record nel Mar Mediterraneo: cosa dicono gli esperti
I dati raccolti dal Copernicus Marine Service parlano chiaro: il 22 giugno 2025, le acque del bacino occidentale – dal Mar delle Baleari fino al Tirreno – hanno toccato punte anche 5 gradi sopra la media stagionale.
Rosso scuro sulla mappa. E rosso d’allarme nei laboratori scientifici.
Il Mar Ligure, che solitamente resta più fresco, questa volta non è stato risparmiato. Tony Di Natale, biologo marino e segretario della Fondazione Acquario di Genova, lo ha detto chiaramente: “Questa volta la situazione è diversa. Caldo, poca ventilazione, e un’anomalia termica forte già dalla seconda settimana di giugno”. Picchi di temperatura? Quasi 30°C. Sette gradi in più rispetto alla norma. Caldo record anomalo per il nostro Mar Mediterraneo? Anomalia è dir poco. E le conseguenze? Non solo teoriche.
Quali sono gli effetti concreti del caldo nel Mar Mediterraneo?
Quell’acqua calda, così vasta, evapora. E quell’umidità si alza, si mescola all’aria, alimenta fenomeni estremi. Non è semplice fare previsioni meteo su base scientifica, ma è certo che queste masse umide possono portare temporali più violenti, piogge improvvise. O peggio.
Ma il vero dramma si consuma sotto la superficie. Di Natale non usa mezzi termini: “I grandi pesci pelagici come tonni e pesci spada smettono di riprodursi quando si superano i 26 gradi. E siamo ben oltre.” Le catene alimentari si spezzano, gli equilibri cambiano. Alcune specie scappano, altre vanno in profondità. Ma anche lì, l’acqua è più calda del solito. A 30 metri, dove ci si aspetta meno di 18°C, ora si registrano oltre 19°C. Anche un grado in più, nel mare, fa una grande differenza.
Le conseguenze sono tangibili. I pescatori se ne accorgono: cambiano le specie, cambiano le quantità. Le tartarughe marine? Stranamente più presenti. Depongono più a nord, dove prima non osavano.
E allora la domanda è: è solo un’estate calda, o il Mar Mediterraneo ci sta lanciando un segnale chiaro?