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OPEN DATA, MOBILITÀ, INNOVAZIONE, INCLUSIONE, CONNESSIONI E SPORT: AD ACCESSIBILITY FOR FUTURE 2025 PROGETTI CONCRETI PER IL FUTURO DELL’ACCESSIBILITÀ

accessibility future 2025

60 panel, 100 speaker dall’Italia e dall’estero e quasi 1200 presenze alla tre giorni dedicata all’innovazione inclusiva, organizzata da Willeasy e IO CI VADO APS dal 18 al 20 settembre a Martignacco (Udine).

Udine, settembre 2025 – Si è concluso “Accessibility for Future 2025”, evento ideato come “un palcoscenico per il cambiamento e una voce per tutti” che con 60 incontri in tre giorni si è dimostrato un laboratorio di innovazione inclusiva, favorendo il confronto su temi cruciali come quello della mobilità e creando le basi per sperimentazioni pilota e future collaborazioni a livello nazionale ed europeo.

Nella tre giorni sono emerse delle proposte concrete, tra cui: un manifesto condiviso per l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente sugli open data per l’accessibilità del trasporto pubblico al fine di consolidare e coordinare le iniziative a livello nazionale; una proposta sul tema della mobilità per persone con autismo e disabilità intellettive; la possibilità di dare nuovamente la voce al poeta e scrittore Dario Meneghetti grazie alla tecnologia. Inoltre, è già realtà il rinnovamento e adeguamento da parte di Udine Esposizioni di un’area parcheggi con oltre 30 stalli riservati agli utenti con ridotta mobilità in possesso del CUDE (Contrassegno Unico Disabili Europeo) in corrispondenza dell’ingresso Ovest della Fiera, grazie alla richiesta di IO CI VADO e Willeasy.  La manifestazione ha rappresentato anche un’occasione capace di generare connessioni durature tra il mondo paralimpico e quello sportivo, le istituzioni e la comunità con l’obiettivo di trasformare la condivisione di esperienze in politiche e programmi che garantiscano davvero pari opportunità di accesso.

William Del Negro, presidente di Willeasy e IO CI VADO, ha spiegato: «Quando abbiamo iniziato a progettare l’edizione di Accessibility for Future le mie collaboratrici e io ci siamo detti che questo evento avrebbe dovuto puntare su tre cose fondamentali: qualità, connessioni e concretezza. Posso oggi dire che ci siamo riusciti. 100 relatori e relatrici provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa di altissima qualità hanno posto le basi per la creazione di occasioni di networking di alto livello. Moltissime sono state le opportunità che si sono create durante questa tre giorni. Il terzo elemento, il più importante, è la concretezza, che in eventi congressuali o festival è sempre difficile da raggiungere. Sono estremamente soddisfatto per essere riusciti a mettere dei semi che, ci auspichiamo, possano diventare degli alberi in poco tempo. Ci tengo, infine, a ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi e sostenuto questo progetto».

 

Maria Elisabetta Capasa, presidentessa del Comitato Paralimpico Italiano – FVG, ha dichiarato: «Ritengo che anche sul piano sportivo l’esperienza di Accessibility for Future abbia portato un risultato significativo, non tanto in termini di traguardi immediatamente misurabili, quanto nella capacità di creare connessioni nuove e durature. La presenza degli atleti paralimpici e il confronto con le società sportive del territorio hanno trasmesso un messaggio forte: lo sport è inclusione, è possibilità, è una chiave che permette a chiunque – indipendentemente dalle proprie condizioni – di sentirsi parte attiva di una comunità. Le giornate di Accessibility for Future hanno permesso di generare sinergie tra il mondo sportivo e quello paralimpico, con la prospettiva di rafforzare una rete che, partendo da testimonianze concrete, può tradursi in progettualità future. È emersa con chiarezza l’importanza di lavorare insieme – istituzioni, associazioni, famiglie, scuole e federazioni – per trasformare la condivisione di esperienze in politiche e programmi che garantiscano davvero pari opportunità di accesso. In questo senso, lo sport paralimpico non è stato solo un “ospite” della manifestazione, ma un motore di riflessione: ha mostrato come la pratica sportiva possa diventare un laboratorio di vita, uno strumento educativo e sociale, e soprattutto un punto di partenza per costruire modelli di inclusione da replicare in altri ambiti, come la scuola, il lavoro e la partecipazione civica. Quello che resta dopo Accessibility for Future, quindi, è un patrimonio di relazioni e di visioni comuni: un primo passo verso un futuro in cui lo sport diventa terreno privilegiato per sviluppare nuove strategie di accessibilità e di inclusione, contribuendo a rendere più forte e coesa l’intera comunità».

 

“Accessibility for Future” ha visto diventare Udine per tre giorni città dell’innovazione inclusiva, con la presenza di 60 incontri in cui sono state coinvolte aziende, startup, PA, professionisti, scuole, artisti, atleti, associazioni, famiglie, insegnanti e cittadinanza. I diversi pilastri dell’innovazione inclusiva (turismo, città intelligenti, accessibilità digitale e tecnologie emergenti, universal design, formazione, cultura e sport) sono stati al centro di un dialogo trasversale tra settori strategici per promuovere un approccio inclusivo e sostenibile nei servizi, nel tempo libero e nelle politiche pubbliche, costruendo un futuro alla portata di tutte e tutti.

“Accessibility for Future” vede PrimaCassa Credito Cooperativo FVG nel ruolo di main partner ed è patrocinato da: Dipartimento per la trasformazione digitale, ENIT, RAI, Consiglio Regionale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Comitato Italiano Paralimpico – Friuli Venezia Giulia, CSEN, Special Olympics FVG, ANSMES, Camera di Commercio Pordenone–Udine, Confcommercio Udine, Comune di Udine, Comune di Martignacco, ANGLAT Nazionale, FISH FVG, Anffas Udine, Animaimpresa. Accessibility for Future gode inoltre della concessione all’utilizzo dei marchi IO SONO FRIULI VENEZIA GIULIA e GO! Borderless.

william del negro 1

APPROFONDIMENTI

 

Manifesto condiviso per l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente sugli open data per l’accessibilità del trasporto pubblico al fine di consolidare e coordinare le iniziative a livello nazionale.

All’interno della manifestazione, si è tenuta una tavola rotonda dedicata al tema degli open data sull’accessibilità, in particolare quelli relativi al trasporto pubblico, un ambito riconosciuto dall’Unione Europea come strategico per l’innovazione e l’inclusione. In questa occasione si è aperta la strada per l’istituzione di un tavolo permanente sugli open data per l’accessibilità del trasporto pubblico: i partecipanti al tavolo di lavoro firmeranno, infatti, un manifesto da porre all’attenzione del Dipartimento per la trasformazione digitale. Moderata da William Del Negro, la tavola rotonda ha visto la partecipazione di: Mark De Laurentiis (ENAC),  Roberto Malvezzi (CNR), Gianfranco Todesco (Comune di Torino), Gea Arcella e Diego Martini (Comune di Udine), Claudio Puppo (ANGLAT), Pedro Pimenta (Università di Maia), Alan Mattiassi (psicologo del gioco), Giorgio Genta (ETT spa), Luca Cuppoloni (Team Dev e Wise Town), Sveva Ianese (Data Valley) e Davide Zaggia (We move on). Si è sottolineata la necessità di arrivare a uno standard condiviso che permetta di rendere confrontabili e interoperabili i dati sull’accessibilità in ambito mobilità, oggi frammentati tra città e gestori diversi. È emersa l’importanza di considerare come fonte di dati le segnalazioni dirette degli utenti, preziose per descrivere barriere e reali condizioni di accessibilità. La raccolta di dati dovrà però andare di pari passo con la tutela della privacy e con soluzioni semplici e immediate per il cittadino, affinché l’informazione diventi realmente fruibile da tutte le persone, comprese quelle meno digitalizzate. Tra le buone pratiche citate, il progetto internazionale “One Click Away”, che con un solo click rende disponibili le informazioni sui servizi di accessibilità in aeroporti e stazioni, rappresentando un esempio concreto di come la standardizzazione e la collaborazione tra attori pubblici e privati possano migliorare la vita quotidiana dei viaggiatori. I presenti hanno inoltre deciso di dare vita a un tavolo di lavoro per elaborare un primo manifesto condiviso e proporre al Dipartimento per la trasformazione digitale l’istituzione di un tavolo permanente sulla tematica, con l’obiettivo di consolidare e coordinare le iniziative a livello nazionale.

L’impegno congiunto di IO CI VADO, ANGLAT, Progetto Autismo e ASFO per portare il tema della mobilità delle persone con autismo e disabilità intellettiva sul tavolo della Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con Disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia (CRAD), primo passo verso un percorso condiviso e strutturato.

Durante l’evento, si è svolto un laboratorio di idee dedicato alla mobilità delle persone con autismo e disabilità intellettiva, che ha coinvolto Francesco Favero (IO CI VADO), Claudio Puppo (ANGLAT), Elena Bulfone (Progetto Autismo) ed Emiliana Cattai (SIL ASFO). L’incontro ha messo in luce le difficoltà legate all’accesso al lavoro in territori caratterizzati da piccole e medie imprese e zone industriali poco servite dai trasporti pubblici, evidenziando il rischio di esclusione per chi non dispone della patente o di un’auto privata. Tra gli spunti emersi: la necessità di facilitare i percorsi di formazione e valutazione alla guida; sviluppare soluzioni di mobilità leggera e innovativa; rendere più accessibili i test di idoneità alla patente e attivare strumenti regionali come il Fondo per l’occupazione delle persone con disabilità per finanziare servizi compensativi (es. navette dedicate). È stato inoltre sottolineato il valore di un approccio trasversale, che coinvolga comuni, regione, aziende, agenzie per il lavoro, enti della disabilità, trasporti e terzo settore. Il laboratorio si è concluso con l’impegno a portare il tema alla Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con Disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia (CRAD), come primo passo verso un percorso strutturato, con il supporto di ANGLAT e dei suoi referenti territoriali.

Tradooko darà la voce al poeta e scrittore Paolo Meneghetti

Su proposta della giornalista RAI Paola Severini Melograni (presente con la trasmissione “O anche No”, relatrice e moderatrice di alcuni incontri), Tradooko si è impegnato a dare una voce allo scrittore Dario Meneghetti. Immobilizzato da dieci anni, il poeta non ha più una comunicazione verbale ma riesce a scrivere solo con il puntatore ottico. La startup proverà a realizzare una voce maschile che possa ridare la parola a Meneghetti.