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Il 16 ottobre, centinaia di legislatori e sostenitori dell’opposizione indiana hanno preso posizione a New Delhi, chiedendo il ritiro di una controversa revisione delle liste elettorali nello stato del Bihar. Tra i manifestanti, il leader dell’opposizione Rahul Gandhi è stato brevemente arrestato dalla polizia mentre cercava di dirigersi verso l’ufficio della Commissione Elettorale.
Un episodio che ha acceso nuovamente i riflettori sulle tensioni politiche in India.
Dettagli della manifestazione
La protesta è iniziata nel pomeriggio di lunedì, con oltre 200 persone che, secondo le forze dell’ordine, si sono radunate davanti al Parlamento. Ma non è stata una manifestazione pacifica: le autorità hanno bloccato i manifestanti, impedendo loro di proseguire. Rahul Gandhi, esponente del Congresso Nazionale Indiano, ha dichiarato: “Questa lotta non è politica, ma mira a salvaguardare la Costituzione.” Dopo essere stato rilasciato, ha aggiunto: “La verità è davanti a tutto il Paese.”
Le opposizioni accusano la Commissione Elettorale di procedere con una revisione affrettata delle liste, che rischia di escludere milioni di cittadini dal diritto di voto. Gandhi ha definito questa revisione un “furto istituzionalizzato” per negare ai più poveri il loro diritto di votare. Si stima che la revisione in questione possa coinvolgere circa 80 milioni di elettori e imponga requisiti documentali severi, sollevando non poche preoccupazioni per l’esclusione dei gruppi vulnerabili.
Requisiti e impatti della revisione
Tra i documenti richiesti per la revisione ci sono certificati di nascita, passaporti e documenti di istruzione. Tuttavia, i critici avvertono che reperire questi documenti in Bihar è un’impresa ardua, soprattutto considerando che si tratta di una delle regioni con il tasso di alfabetizzazione più basso in India. Si teme che questo processo possa danneggiare in particolare le minoranze, come i musulmani, escludendoli dal voto.
La Commissione Elettorale ha respinto le accuse di privazione del diritto di voto, promettendo che nessun elettore idoneo sarà “lasciato indietro.” Hanno anche affermato che la revisione è una routine necessaria per evitare l’inclusione di immigrati illegali. Secondo quanto riportato, circa 49,6 milioni di elettori inclusi in una revisione simile nel 2003 non devono presentare ulteriori documenti, ma restano circa 30 milioni di elettori potenzialmente vulnerabili, a rischio di esclusione.
Contesto politico e conseguenze
Il Bihar è un campo di battaglia elettorale cruciale, dove il partito di governo, il Bharatiya Janata Party (BJP), ha sempre governato in coalizione. Le elezioni in questa regione potrebbero influenzare significativamente l’equilibrio di potere nel Parlamento indiano. Il governo di Narendra Modi ha difeso la revisione, sostenendo che è necessaria per aggiornare l’elenco degli elettori e rimuovere i nomi di chi è deceduto o si è trasferito in altri stati.
Inoltre, il BJP ha affermato che la revisione è essenziale per eliminare gli immigrati musulmani irregolari provenienti dal Bangladesh. Tuttavia, molti cittadini indiani, in particolare musulmani, sono stati arrestati e deportati verso il Bangladesh come parte di una campagna avviata dal BJP. Critici e leader dell’opposizione avvertono che questa revisione ricorda la controversa lista di cittadinanza del 2019 nello stato dell’Assam, che ha lasciato circa 2 milioni di persone a rischio di apolidia.
La situazione continua a svilupparsi. FLASH – Nelle ultime ore, sul posto confermiamo l’intensificarsi delle tensioni tra le autorità e le forze di opposizione mentre il dibattito sulla revisione delle liste elettorali si intensifica. Rimanete con noi per ulteriori aggiornamenti.