Ospedale del Mare: reparto chiuso per partecipare alla festa

La sospensione è arrivata dopo la decisione del primario di chiudere il reparto per permettere al personale di partecipare alla sua festa.

Francesco Pignatelli, primario del reparto di chirurgia vascolare all’Ospedale del Mare di Napoli, è stato sospeso a tempo indeterminato.

Pignatelli è accusato di aver chiuso l’intero reparto per una sera, in modo da permettere a tutto il personale sanitario di partecipare a una festa privata in onore della sua recente nomina.

Pignatelli sospeso

La decisione è stata presa dal direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza. Il direttore ha ascoltato personalmente Pignatelli prima di procedere con la sospensione. Sembra che il primario non abbia negato la chiusura del trauma center: “Pignatelli mi ha confermato di avere chiuso il reparto e trasferito i degenti in altre stanze”, ha dichiarato Forlenza.

“Nessuno ha subìto danni ma ci sono i danni di immagine che abbiamo subito a fronte di un lavoro faticoso e durissimo che stiamo facendo per far funzionare al meglio l’Ospedale”.

Il ruolo di primario del reparto verrà ricoperto da Massimo Tatafiore.

Il caso Ospedale del Mare

Pignatelli ha scelto il Nabilah, un locale sul mare, per festeggiare la sua recente nomina a primario. Tutti i medici e gli infermieri di chirurgia vascolare dovevano partecipare e per questo è stato disposto a chiudere l’intero reparto.

Un’operazione che sarebbe potuta passare inosservata se non fosse stato per Gaetano C., un paziente dell’Ospedale del Mare a cui il medico specialista ha consigliato di rivolgersi immediatamente a un’altra struttura ospedaliera. Gaetano doveva essere operato d’urgenza per un aneurisma, ma nel reparto di Pignatelli non c’era nessuno disposto a farlo. Il consiglio ha salvato la vita al paziente e che ha permesso alla polizia di scoprire la decisione del primario.

Dura la condanna di Francesco Emilio Borrelli. Il consigliere regionale dei Verdi ha definito inaccettabile che “un intero reparto che si organizza tra ferie, turni e malattie perché nessuno manchi all’evento”. Pignatelli l’ha invece definita una situazione dettata dal caso: “Diciamo che ci sono state coincidenze, gli infermieri hanno chiesto le ferie, cui avevano diritto. E poi c’era comunque un medico reperibile”.

Silvestro Scotti, il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, ha dichiarato di voler ricevere alcuni chiarimenti da parte del direttore dell’Asl.

“In attesa di saperne di più, convocheremo il dottor Pignatelli affinché possa offrirci la propria visione delle cose e alla fine assumeremo le dovute decisioni. Se dovesse essere confermato quanto stiamo apprendendo dai media, e quindi che il dottor Pignatelli abbia effettivamente premesso un proprio, futile, interesse alla salute dei pazienti non esiteremo a prendere importanti provvedimenti disciplinari“, ha garantito Scotti. Il presidente ha inoltre lamentato che “questa vicenda sta innegabilmente creando un grave danno di immagine a tutta la categoria”.

Il ministro Grillo

Sulla vicenda si è espressa anche Giulia Grillo, neo ministro della Salute. “Quando ho letto che un intero reparto era stato chiuso all’Ospedale del Mare di Napoli per permettere al personale di partecipare al party organizzato dal nuovo primario per festeggiare l’incarico, per un attimo ho pensato che fosse una fake news. Poi ho scoperto che purtroppo sarebbe andata proprio così”, ha dichiarato la Grillo.

Il ministro ha subito inviato i carabinieri del Nas all’Ospedale.

Le forze del’ordine hanno ispezionato il trauma center dell’Ospedale del Mare per verificare l’effettivo e regolare funzionamento del reparto. “Sto attivando anche le ispezioni del Ministero tramite la direzione generale della programmazione. Anzi, domani andrò di persona a vedere”, ha continuato il ministro. “Vogliamo andare rapidamente in fondo a questa vicenda, come a tutti i casi che tolgono diritti e assistenza ai cittadini. Solo così restituiremo il prestigio che merita al Servizio sanitario nazionale e potremo difenderlo da chi ne mina la credibilità”.