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Ottant'anni di Alto Adige: un viaggio attraverso la storia e la comunità

Immagine che celebra 80 anni di storia dell'Alto Adige

Un anniversario che celebra il ruolo del giornale nella storia della regione e della sua comunità.

Un’importante eredità storica

Il quotidiano Alto Adige ha festeggiato ottant’anni di attività, un traguardo significativo che segna non solo la sua longevità, ma anche il suo ruolo cruciale nella storia della regione. Fondato nell’immediato dopoguerra, il giornale è nato da un’iniziativa del Comitato di Liberazione Nazionale, con l’obiettivo di promuovere i valori di libertà e democrazia.

Questo anniversario è stato celebrato a Bolzano, alla presenza di figure di spicco come l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, che ha sottolineato l’importanza del giornale nel costruire ponti tra le diverse comunità linguistiche della zona.

Un ponte tra culture

Nel corso degli anni, Alto Adige ha svolto un ruolo fondamentale nel favorire la convivenza tra i gruppi linguistici, affrontando le sfide di una società in continua evoluzione. Michl Ebner, presidente del gruppo editoriale Athesia, ha evidenziato come il giornale abbia contribuito a superare le difficoltà post-belliche, diventando un simbolo di unità e dialogo. La sua funzione di ponte è stata essenziale per promuovere una comprensione reciproca tra le diverse culture presenti nella regione, un aspetto che continua a essere rilevante anche oggi.

Un racconto di sviluppo e comunità

Il direttore del giornale, Mirco Marchiodi, ha ricordato come Alto Adige abbia documentato la trasformazione della regione, da una delle più povere a una delle più prosperose d’Europa. Attraverso le sue pagine, il quotidiano ha raccontato storie di persone, eventi significativi e cambiamenti sociali ed economici. Dalla ricostruzione post-bellica alla scoperta di Ötzi, fino alle recenti imprese sportive di Jannik Sinner, il giornale ha saputo riflettere le sfide e i successi della comunità, creando un legame profondo con i lettori.

Un tributo alla memoria

Durante la cerimonia di celebrazione, è stata intitolata una sala del giornale in memoria di Orfeo Donatini, un importante figura del panorama editoriale locale, scomparso recentemente. Questo gesto sottolinea l’importanza della memoria e del riconoscimento del lavoro svolto da chi ha contribuito alla crescita e al successo del quotidiano. Alto Adige non è solo un giornale; è un testimone della storia e un custode della memoria collettiva della sua comunità.