Gli Stati Uniti hanno presentato un piano in 28 punti per porre fine al conflitto in Ucraina, prevedendo concessioni territoriali alla Russia, il divieto per Kiev di aderire alla Nato e garanzie di sicurezza fornite da Washington e dagli alleati europei. La proposta, elaborata da funzionari dell’amministrazione Trump, delinea anche misure per la ricostruzione dell’Ucraina e il reintegro della Russia nell’economia globale, con l’obiettivo di stabilire un cessate il fuoco duraturo e prevenire future escalation.
Il piano di pace statunitense: obiettivi e protagonisti
Gli Stati Uniti hanno elaborato una proposta in 28 punti con l’obiettivo di porre fine al conflitto in Ucraina. La bozza, resa pubblica dal portale Axios, è stata ideata dall’inviato speciale Steve Witkoff con la collaborazione del Segretario di Stato Marco Rubio e di Jared Kushner.
Il documento prevede concessioni territoriali alla Russia, un impegno formale da parte di Kiev a non aderire alla Nato e il ridimensionamento delle forze armate ucraine. Il piano riprende alcuni elementi del precedente progetto statunitense per la pace a Gaza e ribadisce come, fin dall’inizio, i negoziati siano stati guidati principalmente dagli Stati Uniti e dalla Russia, con l’Ucraina in posizione secondaria.
Fonti anonime americane hanno confermato che Washington spinge per un’approvazione rapida del piano, mentre Witkoff ha discusso i dettagli con esponenti russi e ucraini, incluso il capo del Fondo russo per gli investimenti diretti Kirill Dmitriev e il consigliere per la Sicurezza nazionale ucraino Rustem Umerov. Il contenuto finale del documento resta comunque suscettibile di modifiche durante i negoziati.
Pace in Ucraina: ecco i 28 punti del piano di Trump
Il testo stabilisce, tra gli altri punti, la sovranità formale dell’Ucraina e la garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, modellata su principi simili all’articolo 5 della Nato: ogni aggressione russa significativa sarà considerata un attacco alla comunità transatlantica e susciterà una risposta coordinata. Il piano limita le forze ucraine a 600.000 unità e vieta l’ingresso di Kiev nella Nato, mentre le truppe dell’Alleanza non saranno dispiegate sul suo territorio. La difesa del Paese sarà supportata da aerei da combattimento europei con base in Polonia.
Per quanto riguarda i territori, la Crimea, Luhansk e Donetsk verrebbero riconosciuti come parte della Russia, mentre Kherson e Zaporizhzhia rimarrebbero sotto controllo congelato lungo la linea del fronte. Il documento prevede inoltre un impegno congiunto per la ricostruzione dell’Ucraina, la reintegrazione della Russia nell’economia globale, la gestione dei fondi russi congelati, il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, programmi di educazione alla tolleranza e la liberazione di prigionieri e civili.
Il piano include infine la celebrazione di elezioni entro 100 giorni, un’amnistia generale per le azioni di guerra e un meccanismo di monitoraggio e applicazione garantito dagli Stati Uniti.
Di seguito tutti e 28 i punti del documento:
- Sovranità ucraina: l’indipendenza dell’Ucraina è formalmente riconosciuta.
- Accordo di non aggressione: Russia, Ucraina ed Europa firmeranno un patto globale di non aggressione.
- Divieto di invasione russa: la Russia non attaccherà Paesi vicini e la Nato non si espanderà ulteriormente.
- Dialogo Russia-Nato: aperto e mediato dagli Usa, per questioni di sicurezza e cooperazione economica.
- Garanzie di sicurezza per Kiev: protezione esplicita da parte di Stati Uniti e alleati, con meccanismo simile all’articolo 5 della Nato.
- Limitazioni alle Forze armate ucraine: ridotte a 600.000 unità.
- Ucraina fuori dalla Nato: impegno costituzionale a non aderire e rinuncia della Nato ad ammissione futura.
- Nessuna presenza militare Nato: truppe alleate non saranno dispiegate sul territorio ucraino.
- Jet europei in Polonia: basi per la difesa del continente.
- Condizioni per la perdita delle garanzie: invalidazione in caso di aggressione ucraina o russa e rimborso degli Usa se necessario.
- Ucraina nell’Ue: accesso preferenziale al mercato europeo fino alla piena adesione.
- Ricostruzione dell’Ucraina: fondo di sviluppo, infrastrutture, gasdotti, modernizzazione delle città, estrazione risorse e finanziamenti dalla Banca Mondiale.
- Reintegro della Russia: revoca progressiva delle sanzioni, cooperazione economica, partecipazione al G8.
- Gestione dei fondi russi congelati: investimenti per la ricostruzione ucraina, ripartizione dei profitti tra Usa ed Europa, progetti congiunti.
- Gruppo di controllo russo-americano: monitoraggio congiunto delle disposizioni di sicurezza.
- Politica di non aggressione russa: sancita legalmente verso Ucraina ed Europa.
- Pace nucleare Usa-Russia: estensione dei trattati di non proliferazione e controllo armamenti, incluso Start I.
- Ucraina non nucleare: rispetto del Trattato di non proliferazione.
- Centrale nucleare di Zaporizhzhia: supervisione Aiea e ripartizione equa dell’energia prodotta.
- Educazione alla tolleranza: programmi scolastici e sociali per favorire comprensione culturale, diritti delle minoranze e abolizione di discriminazioni.
- Cessione di territori alla Russia: Crimea, Luhansk e Donetsk riconosciute russe; Kherson e Zaporizhzhia congelate lungo linea di contatto; zone demilitarizzate.
- Divieto di modifiche forzate agli accordi: garanzie di sicurezza invalidate in caso di violazioni.
- Libera navigazione: sul fiume Dnepr e libero trasporto di grano attraverso il Mar Nero.
- Diritti umanitari e ricongiungimento: scambio di prigionieri, restituzione dei bambini deportati e sostegno alle vittime del conflitto.
- Elezioni in Ucraina: entro 100 giorni dalla sottoscrizione del piano.
- Amnistia totale: nessuna responsabilità legale per le azioni di guerra passate.
- Garanzia Usa sull’accordo: vincolante legalmente, monitorato dal Consiglio per la Pace presieduto da Trump, con sanzioni per violazioni.
- Cessate il fuoco immediato: inizio immediato una volta che tutte le parti si ritirano secondo i punti concordati.
Questa roadmap definisce un quadro completo di misure militari, politiche, economiche e sociali per stabilizzare la regione e creare le condizioni per una pace duratura.